La Regione Puglia approva un finanziamento per Optune, un approccio terapeutico nuovo per il glioblastoma
Il Consiglio regionale ha accolto la proposta della Giunta regionale di finanziare l’utilizzo di una nuova tecnologia, basata sull’utilizzo di elettrodi da apporre sul cranio dei pazienti affetti da glioblastoma, un tumore del cervello allo stato delle attuali conoscenze non curabile, al fine di allungarne la prospettiva di vita.
Il finanziamento, di 200mila, assegna alla Asl di Bari il coordinamento della contrattualizzazione e della gestione interaziendale per una prima sperimentazione del dispositivo. Optune può essere utilizzato dopo l’intervento chirurgico o la radioterapia, in aggiunta alla chemioterapia. Funziona applicando, per 18 ore al giorno, una serie di elettrodi sul cranio perfettamente rasato del paziente.
Gli elettrodi funzionano trasmettono gli impulsi elettrici in quanto alimentati da una batteria ricaricabile, inserita in uno zainetto portatile. L’azione del dispositivo ha lo scopo di impedire la suddivisione delle cellule cerebrali tumorali.
I dati clinici a disposizione nel glioblastoma di nuova diagnosi e ricorrente sono incoraggianti, se si consideri quanto terribile sia questo tumore. Infatti uno studio condotto su quasi 700 pazienti ha mostrato una sopravvivenza prolungata nei pazienti di nuova diagnosi con glioblastoma trattati con Optune insieme alla temozolomide (TMZ). Questi pazienti hanno un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 13% rispetto al 5% dei pazienti di controllo, che non lo usano. Una sub-analisi dello studio ha inoltre dimostrato che i pazienti che hanno utilizzato Optune per oltre il 90% del tempo hanno raggiunto un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 29,3% (rispetto al 5% dei pazienti di controllo).
Gli effetti collaterali prevalenti sono l’irritazione della pelle ed il mal di testa. Il costo del trattamento è molto elevato, ha commentato l’assessore regionale al Bilancio, nonché proponente della mozione approvata dal Consiglio, Fabiano Amati, ma qualora la sperimentazione ne dimostrasse l’utilità, le ASL potrebbero farsene carico.