Ecco come si presenta la viabilità a Latiano a più di due mesi di distanza dal crollo di “Liquidò”
Quella che vedete nella foto non è una strada qualunque del centro abitato di Latiano. E’ la strada invece che taglia esattamente in due, lungo la direttrice Oria-Mesagne, il paese. Come si vede la viabilità è completamente vietata ai mezzi a motore, costretti a deviare per proseguire sulle stradine laterali.
E’ di oggi la notizia, di cui è scritto stamane anche su questa testata, del fumo sprigionatosi dalle macerie del negozio di casalinghi crollato completamente su se stesso la notte fra il 30 ed il 31 agosto scorsi. Solventi e detersivi vari rimasti sotto le macerie stavano già creando un problema alle persone del vicinato per via delle loro esalazioni, così come la polvere che si solleva nelle giornate ventose.
Si unisca a questo la difficoltà arrecata alla circolazione stradale, i disagi di cui a ragione si lamentano anche gli altri commercianti della zona, o la stessa ostruzione della fogna bianca insistente su quella via a causa dell’ingente mole di detriti depositatasi per terra, per delineare un quadro di assoluta gravità, per il quale tutto il Consiglio Comunale ha chiesto alla Procura di Brindisi, in una missiva inviata il 20 ottobre, di accelerare il più possibile i tempi di svolgimento della perizia volta a determinare le cause scatenanti il crollo, che sono peraltro certamente di natura “naturale”, dove all’aggettivo va attribuito tuttavia un surplus di colposità essendo, quello in questione, un edificio non più vecchio di 20 anni. Quindi costruito con materiali scadenti.
Sarebbe stata un’autentica strage se quell’edificio, i cui detriti ora ricoprono anche buona parte della strada principale di Latiano, fosse venuto giù di giorno invece che di notte. Fu il primo commento fatto, nella consapevolezza dell’enorme rischio scampato, dal sindaco Cosimo Maiorano. Quindi tutti i disagi diventano, in un certo senso, uno scotto accettabile da pagare.
Ora lo stesso Maiorano afferma come il Comune, davanti al sequestro dello stabile o di ciò che ne resta, abbia le mani legate. Il pm incaricato di seguire il fascicolo, Giuseppe De Nozza, ha da oggi un ulteriore elemento per velocizzare la pratica.