I sindaci provano ad interpellare direttamente il Ministero dei Trasporti sulla Bradanico-Salentina
Giornata di incontri istituzionali ieri sul fronte della discussione relativa alla costruzione della 7Ter. Presso la Provincia di Lecce prima, con i sindaci dei comuni del nord della provincia di Lecce più San Pancrazio S. e le rappresentanze delle province di Lecce e Brindisi. Presso il Comune di Campi Salentina dopo, quando i sindaci hanno incontrato l‘assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia.
Sul tavolo, in vista della nuova Conferenza dei servizi con Anas prevista per il 14 marzo, sempre la richiesta di far cambiare il progetto incardinato per il tratto da San Pancrazio a Lecce, per il quale si prevedono solo due corsie e non doppia carreggiata a quattro corsie, con un percorso articolato su tre possibili varianti, illustrate nella precedente Conferenza del 29 gennaio.
L’assessore Maurodinoia ha voluto chiarire come la Regione appoggi la richiesta dei sindaci, ma anche come non abbia alcun potere di modifica del progetto: i 300 milioni di euro stanziati dal Ministero sono, ha sostenuto finora Anas, vincolati ad un progetto di solo ammodernamento del tracciato esistente, ovvero di una sua messa in sicurezza, a partire dal renderlo esterno ai centri abitati, con le creazione di circonvallazioni e rotonde per le uscite in corrispondenza dei vari comuni.
Le quattro corsie, secondo una valutazione datata al 2014, cozzerebbero con un rapporto costi-benefici non sufficiente a giustificare l’impresa economica e avrebbero un impatto paesaggistico e ambientale. Ma Anas, ha sostenuto Maurodinoia ieri nell’incontro presso il Comune di Campi: “si dice pronta a cambiare progetto se lo chiede il ministero, ente che finanzia l’opera. A questo punto la Regione può intervenire solo accompagnando i territori nel chiedere la possibilità di rivedere il progetto. Chiediamo tempo ad Anas in attesa di una risposta da Roma. Attenzione – dice però l’Assessore – a non perdere sia l’una sia l’altra possibilità. Se incasseremo un no sulle quattro corsie, ci dovremo accontentare della messa in sicurezza a due corsie, che comunque resta importante per il territorio tutto”.
I rappresentanti dei vari comuni intervenuti, San Pancrazio Salentino, Campi Salentina, Trepuzzi, Novoli, Guagnano, Salice Salentino, Squinzano e Surbo, si sono di fatto assestati sulla stessa linea: tentare il tutto per tutto con un “affondo” diretto sul Ministero dei Trasporti, facendo presente che le due corsie rappresenterebbero una beffa per un territorio che ha atteso per tanti anni la costruzione di una via diretta che collegasse Taranto con Lecce e che ha già un tratto, quello fra Manduria e San Pancrazio, costruito da oltre 20 anni a mò di superstrada a tutti gli effetti, che il traffico potenziale è ben maggiore di quello immaginato, che comunque produce l’intasamento dei centri urbani avversati.
Dovrà cioè il Ministero guidato da Matteo Salvini, quello che si sta impegnando per far partire i lavori per costruire un’opera faraonica e con tante incertezze ingegneristiche come il ponte sullo Stretto, a doversi prendere la responsabilità di dire “no” alla costruzione di una arteria di primo livello.
I lavori per il tratto tarantino invece, da Manduria a Grottaglie, già appaltato con le due corsie, si prevede possano partire prima dell’estate. Quella che verrà fuori sarà quindi, in ogni caso, un’opera disarmonica.