Tassa di soggiorno a Bari: evasione al 50% anche a novembre
Novembre non porta buone notizie per la tassa di soggiorno a Bari, con l’evasione che rimane stabile al 50%, confermando la situazione di ottobre.
L’abusivismo nel settore turistico non accenna a diminuire, con 1.887 strutture registrate su Paytourist, di cui 1.190 destinate a locazioni brevi.Le promesse di repressione del fenomeno da parte del Sindaco e dell’assessore al turismo sembrano avere poco effetto, con soli 41 nuovi inserimenti nella legalità. Più di 1.300 operatori abusivi continuano a danneggiare gli operatori legali, ignorando non solo la tassa di soggiorno ma creando anche una concorrenza sleale.
Il bilancio per novembre si riflette anche sulle entrate comunali, con soli 160mila euro derivanti dalla tassa di soggiorno. Un calo di oltre mille presenze rispetto al 2022 è evidente, con un indice di riempimento medio degli hotel che si attesta al 40%, prevalentemente grazie al turismo business, meeting, congressi e fiere specializzate.
Mentre l’aeroporto festeggia il raggiungimento anticipato dei 9 milioni di passeggeri, il Comune di Bari sembra latitare sul fronte delle politiche turistiche. Manca una programmazione chiara e provvedimenti concreti, lasciando l’assessore al turismo a giustificare interventi culturali come strategia di marketing territoriale.Il mese di dicembre diventa un’opportunità, con le celebrazioni di “San Nicola dei baresi” e il ponte dell’Immacolata.
Si auspica che la fitta rete dei collegamenti aerei low cost possa portare risultati soddisfacenti, ma la necessità di politiche turistiche concrete resta urgente per la città di Bari.