Bari: rinviati a giudizio il DG Migliore e tre medici per la tragedia al Policlinico
Nel 2019, una tragedia ha scosso il Policlinico di Bari: un paziente di 56 anni, originario di Triggiano, si è tolto la vita lanciandosi da una finestra del reparto di Neurologia. Oggi, a distanza di anni, emergono nuove svolte nel caso: il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore, e tre dirigenti medici sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo omissivo.
Bari: rinviati a giudizio il DG Migliore e tre medici per la tragedia al Policlinico
Questa decisione giudiziaria mette in luce la gravità del mancato intervento per prevenire simili tragedie. La vicenda, che ha profondamente colpito la comunità di Bari, solleva interrogativi sulle misure di sicurezza e sulle responsabilità del personale ospedaliero.
Il GUP di Bari, Giuseppe Montemurro, ha stabilito che oltre a Migliore, anche la direttrice sanitaria dell’epoca, Matilde Carlucci, e il direttore del dipartimento di neuroscienze, Nicola Antonio Quaranta, dovranno affrontare il processo.
Bari: rinviati a giudizio il DG Migliore e tre medici per la tragedia al Policlinico
Il loro rinvio a giudizio nasce dalla mancata adozione di adeguate misure preventive, nonostante fossero già avvenuti precedenti episodi simili.
Inoltre, è stato rinviato a giudizio anche Alessandro Dell’Erba, direttore dell’unità Gestione rischio clinico e sicurezza del paziente, con l’accusa di falsità ideologica. Queste accuse aggiungono un ulteriore strato di complessità alla vicenda, evidenziando potenziali negligenze nell’applicazione delle raccomandazioni ministeriali sulla prevenzione del rischio di suicidio in ospedale.
Bari: rinviati a giudizio il DG Migliore e tre medici per la tragedia al Policlinico
Questo tragico evento solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza nei reparti ospedalieri e sulle responsabilità dei dirigenti nel garantire il benessere dei pazienti. La comunità di Bari, ancora scossa dal dolore di questa perdita, attende ora che la giustizia faccia il suo corso, sperando in un futuro dove simili tragedie possano essere evitate.
Ambra Radaelli