Martina Franca – I pini non piacciono – Meglio le carrube
Martina Franca – i pini non piacciono – meglio le carrube. Nell’ambito dei lavori di riqualificazione di piazza San Francesco da Paola e di rifacimento della pavimentazione e dei cordoli dei marciapiedi lungo il tratto prospiciente l’ospedale, nei prossimi giorni, saranno sostituiti gli alberi di pino con alberi di carrubo.
Le radici e i fusti dei pini, in considerazione delle loro dimensioni, hanno già provocato danni ai marciapiedi, alla sede stradale.La soluzione migliore è stata quella della rimozione.
L’intervento scaturisce dalla necessità di mettere in sicurezza l’area.
Forse saranno necessari anche la rimozione dei pini in tutte le aree della città come in villa Carmine alla villa comunale.
Martina Franca – I pini non piacciono – Meglio le carrube
Il costante aumento di polveri sottili nelle nostre città sta diventando un problema serio per la salubrità dell’aria con peggioramento delle condizioni di vita degli stessi cittadini. La rimozione di alberi già adulti con buona progettazione e pianificazione del verde urbano è la prima regola per un successo assicurato nel tempo contro l’inquinamento.
I migliori alberi antiinquinamento secondo l’Istituto di biometeorologia del Cnr di Bologna sono: bagolaro (Celtis australis), biancospino (Crataegus spp.), tiglio (Tilia cordata e plathyphyllos), platano (Platanus spp.), acero campestre (Acer campestris), acero riccio (Acer platanoides), acero di monte (Acer pseudoplatanus), albero di giuda (Cercis siliquastrum), ontano nero (Alnus glutinosa), Ippocastano (Aesclulus sp.), gelso nero (Morus nigra), Gingko biloba, orniello (Fraxinus ornus), frassino maggiore (Fraxinus excelsior), leccio (Quercus ilex), melo da fiore (Malus “everest”), mirabolano (Prunus cerasifera), ciliegio selvatico (Prunus avium), sambuco (Sambucus nigra), olmo comune (Ulmus minor), Cerro (Quercus cerris), Liriodendron (Liriodendron tulipifera), Carpino bianco (Carpinus betulus), Tasso (Taxus baccata), Tamerice (Tamarix gallica).Una ricca biodiversità in ambiente urbano, utilizzando alberi autoctoni, sempreverdi e caducifogli, rende più efficace la lotta agli agenti inquinanti. I sempreverdi hanno la capacità di trattenere il particolato anche d’inverno mentre le caducifoglie a riposo continuano ad utilizzare il tronco e le ramificazioni.