All’ospedale pediatrico Giovanni XXIII sospesa la cardiochirurgia
Bari – All’ospedale pediatrico Giovanni XIII sospesa la cardiochirgia. Si pone l’attenzione sul reparto di cardiochirurgia dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari che è in grande sofferenza per la più volte segnalata grave carenza di personale medico attualmente operante, accentuata da situazioni contingenti che vedono ulteriormente ridursi il personale medico in servizio. Attualmente l’attività di cardiochirurgia è sospesa.
Il numero di medici, è insufficiente ed i sanitari sono costretti a fare i salti mortali per poter garantire le prestazioni richieste e coprire i regolari turni diurni e notturni. Viene pregiudicata l’offerta sanitaria ai cittadini mettendo, inoltre, a dura prova i pochi medici rimasti i quali con grande responsabilità e abnegazione riescono ancora a garantire il servizio. Occorre agire subito.
I medici nel territorio ci sono, se questi non vengono contrattualizzati, se non vengono espletati degli avvisi pubblici e/o banditi dei concorsi, è evidente che ci sono delle responsabilità e potrebbe intervenire la Procura della Repubblica.
“Al momento è in corso una riorganizzazione del servizio seguita dai vertici del Policlinico (dal quale dipende l’ex ospedaletto – spiegano dall’ufficio stampa -, per permettere al reparto di riprendere al più presto. Stiamo parlando di un reparto molto specializzato che ha necessità di personale di alte qualifiche e per il quale non è semplicissimo il reclutamento. C’è da sottolineare che questo non ha provocato alcun problema ai piccoli degenti. L’assistenza non viene meno. Non è stato annullato alcun intervento previsto, né rimandato indietro alcun paziente. Ci mancherebbe altro“.
La popolazione del barese, specialmente le persone più deboli come i bambini, gli anziani, i malati cronici, rischiano di avere una assistenza sanitaria di serie B, nonostante la professionalità e l’abnegazione di tutto il personale sanitario.
I medici, consapevoli del disagio di una sanità gravemente ammalata, non restano indifferenti alle precarietà del momento, giunga lontano il loro appello: non sia solo il controllo rigido della spesa a prevalere nella sanità, non siano solo gli algoritmi e protocolli standardizzati a governare le corsie. Per i medici è importante contaminare di umanità, di calore, di amore il rapporto con la persona malata, rispettando sempre la loro dignità.
Bisogna trovare soluzioni non temporanee ma strutturali, bisogna sfidare convenzioni e luoghi comuni. Bisogna agire tutti insieme, al di là dei colori politici e di ogni forma di campanilismo per il sacrosanto diritto alla salute.
E’ importante consolidare le risorse esistenti senza svilire le tante professionalità che lavorano sempre con grande passione e sacrificio, aspettando la realizzazione di una eccellenza ospedaliera barese che da tempo ambisce a diventare un polo interregionale ad alta specializzazione, nell’intento di frenare i viaggi della speranza.