Ex ILVA, per Pallini (UIL) è giunto il momento di pensare ai lavoratori
Di seguito le dichiarazioni del Coordinatore generale della UIL di Taranto Pietro Pallini che vertono sulla questione dei lavoratori ex ILVA, in Amministrazione Straordinaria, di quelli di Acciaierie d’Italia e infine, ma non ultimi, i lavoratori dell’indotto. Quest’ultimi pagano un prezzo molto caro a causa del ritardo dei pagamenti e per l’incertezza delle scelte finora non fatte.
“La battaglia per i diritti dei lavoratori ex ILVA è una cosa sacrosanta per la UIL e fa bene la politica ad accogliere le richieste del sindacato. Ma mettiamo subito in ordine le questioni: ad essere preponderante deve tornare a essere l’azione politica tesa al rientro lavorativo di questi lavoratori.
Il 23 agosto 2023 è oramai alle porte e sono passati quasi 5 interminabili anni dal 2018 e con non pochi problemi dietro e soprattutto davanti a noi.
La promessa e l’impegno, sicuramente condivisibile e del tutto legittimo da parte di una fetta della politica, che comunque continua a metterci la faccia, non può e non deve falsare la certezza del reintegro dei lavoratori. Questi sono del tutto privi di colpe e subiscono le conseguenze del protetto assistenzialismo oltre che l’incertezza e l’umiliazione”.
“Ricordo a me stesso che l’integrazione salariale a questi lavoratori è un dovere sancito dagli accordi, e non una concessione in ragione della propensione di questo o quel Governo, o peggio, della calcolatrice dello Stato.
Diversamente a cosa servono gli accordi? e soprattutto, perché dovremmo farne degli altri?
E a doverla dire proprio tutta non esistono lavoratori di serie A e di serie B, esistono persone prima che lavoratori, con i loro diritti. Questa è una ragione in più per sviluppare seriamente e subito un piano industriale per una fabbrica sostenibile che non macini diritti di persone e lavoratori”.
“Il Governo è proteso a contrastare fattivamente il reddito di cittadinanza. Bene. Ma va da sé che il processo si attua con in mano una proposta seria di come in realtà si è capaci di garantire un lavoro a chi oggi un lavoro non ce l’ha. Ragionamento del tutto speculare per i lavoratori dell’ex Ilva e della norma sull’integrazione CIGS.
La riconferma dell’integrazione salariale, ripeto, è sacrosanto, ma la politica deve essere in grado di non creare divisioni tra lavoratori e soprattutto di sviluppare azioni per il reintegro lavorativo di queste persone”.
“Lavoro e diritti non possono diventare come il principio funzionale di una roulette: sul forse sarà rosso o nero, e poi scommettere.
Quella dell’ex Ilva non è un gioco né tantomeno un calcolo di probabilità e scommessa. Ci aspettiamo dunque, già in direzione dell’incontro di giorno 14 novembre con i parlamentari ionici, che si converga in una riunione di merito prima che metodo.
Ciò sarà necessario per puntare al tavolo del MISE facendo sistema per conoscere intenzioni, azioni, tempi e certezze. Quello che a Taranto da troppo tempo rincorriamo e che la politica è in dovere di affrontare e definitivamente risolvere”.