LA PANDEMIA DELLA DISUMANITÀ
Questa pandemia segnerà uno spartiacque nella storia dell’uomo e, del cosmo, inaugurando una nuova era geologica in cui l’umanità ne sta uscendo Disumanizzata.
Le nostre vite a causa del Covid – 19 non sono più le stesse.
Un nemico invisibile, non identificabile e riconoscibile ci sta attaccando. In maniera subdola invisibile cammina sugli stessi binari delle nostre relazioni affettive, amicali e lavorative, non fa distinzioni di rango, gerarchia, etnìa: attacca chiunque.
Ha minato le qualità relazionali dell’essere umano, impedendogli ogni forma di interazione fisica.
Dostoevskij scrisse : “ Ciascuno è responsabile di tutto dinanzi a tutti “, mai come in questo momento tale espressione di responsabilità, rispecchia la realtà: quelle di una vera e propria emergenza pandemica.
Stiamo assistendo purtroppo ad una vera e propria “ strafottenza “ delle più elementari regole di rispetto e di presa di coscienza sulla pericolosità di questo virus che sta distruggendo le nostre libertà esistenziali, ma soprattutto il sentirsi liberi di vivere tranquillamente, senza paura.
Per secoli abbiamo agito contro – natura antropizzando l’intero pianeta, provocando persino il salto di specie di un virus che abitava indisturbato altri organismi animali e che nell’uomo ha generato una pandemia di portata mondiale.
L’ecosistema ci sta chiedendo un duro contrappasso, imponendo di vivere contro natura, forzando l’uomo a comprimere la propria indole relazionale.
Lo stesso Papa Francesco durante la preghiera speciale per l’emergenza sanitaria, ha ammonito l’umanità : Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sani in un mondo malato.
L’irresponsabilità della gente si sta trasformando in disprezzo delle regole, anche da chi dovrebbe darne l’esempio, in barba ai malati di Covid, alle persone decedute e al lavoro di medici, infermieri, OSS, 118, di coloro che stanno a casa perché rispettosi delle regole, ma che le vede vanificare da atteggiamenti di una irresponsabilità imperdonabile.
Perché questo divieto ci costa tanta fatica, tale da dover esercitare la forza della sanzione penale. Non dovrebbe essere nostro interesse “ Ritirarci per proteggerci ,?’
E invece, no. È proprio la natura relazionale che non può essere frenata.
Tutte le attività umane sociali e socializzanti sono Interdette, la gente è costretta per legge a dover restare a casa con il proprio nucleo familiare, mantenendo ad uno stato di “ Endogamia locale “.
Ci sono persone che circolano per strada come se nulla fosse, testimonianze che ci dicono che ancora, e non dovrebbero esserci, capanelli di gente negli angoli di piazza.
Spezzare i legami tra consociati attraverso l’isolamento, sembra una legge innaturale, esattamente come quella che l’uomo stesso ha inflitto all’ambiente piegandolo, violentandolo ai propri bisogni e al proprio profitto nonostante la TV aggiorna il bollettino con il numero di positivi o morti ( per fortuna anche di guariti ) da Covid, ospedali descritti come trincee.
Eppure questo soft lockdown non va preso sottogamba, non dev’essere considerata una scampagnata, perché tali comportamenti potrebbero avere gravi conseguenze anche di ripercussione per una nuova chiusura più stringente.
Protestano le Partite Iva, i commercianti, gli organi produttivi.
Quello che più ci sta facendo soffrire di questa pandemia, è il dover combattere da fermi, costretti ad un’ immobilità “ Depressiva “ delle nostre vite svuotate di impegni, lo sforzo Dis – umano del sentirsi utili se si è socialmente “ , Inutili “.
Dobbiamo arrivare ad una “ tolleranza zero “ da parte delle forze dell’ordine con sanzioni e multe certe?
Inoltre il soldato non combatte mai da solo, ma con i propri commilitoni, all’interno del proprio plotone militare.
La popolazione deve stringersi attorno alla comunità per sostenersi e rifugiarsi, per sfuggire insieme al pericolo invisibile, anche se siamo chiamati a fuggire da soli il pericolo, a combatterlo isolandoci nelle nostre abitazioni, e a morire da soli.
Il virus ci sta privando dalla prossemica, degli abbracci baci, della dimensione olfattiva e tattile, de – materializzata in pixel attraverso uno schermo Bi – dimensionale, drogati da notizie e DPCM dell’ultimora, impigriti di serie TV e bulimici di ricettari chef.
Questa pandemia ci sta togliendo tutto : sta togliendo anche al malato e alla morte la vestizione che dia dignità al defunto, persone spogliate della loro umanità.
La realtà del virus è che rende tutto maledettamente Dis – umano.
Francesca Brana’