NELLA TRAPPOLA DEL VIRUS: COME USCIRNE?
La salute va tutelata: è necessario seguire poche ma indispensabili regole nell’interesse di tutti
Gesù disse a Lazzaro: “Lazzaro, vieni fuori”. Giosuè invece fermò il corso dei pianeti, il moto delle stelle, forze umane e poderose.
In questi giorni di riattivazione del Covid-19, ammesso che si fosse spento davvero con la calura estiva, mi chiedo se sia più grande la forza espressa da Giosuè nel fermare il moto dei pianeti o se lo sia quella di Gesù, che dall’inerzia lo riattiva.
Siamo rientrati in quell’atmosfera cupa che ha caratterizzato la scorsa primavera. Chi ha ingiunto al mondo intero di fermarsi per contrastare il Covid-19 quando non si è nemmeno capaci di impedire che si muoia?
Mi domando chi abbia preso prima il virus: l’uomo, il pitone o il pipistrello? E, considerato che i serpenti in Cina li mangiano, non da ieri, perché il virus è entrato solo lo scorso anno? Che cosa fa sì che qualcosa si tramuti ad un certo punto in un virus letale? Certo, ora dobbiamo trovare il vaccino, ma come e perché si sia formato il virus resta ancora un dilemma da sciogliere.
Il virus colpisce tutti gli Homo Sapiens Sapiens, si modifica geograficamente oltre che spostarsi geograficamente. Possiamo noi fermare il cambiamento climatico, oppure dobbiamo limitarci ad avere fede e che una volta morti di Sars Cov-2 ci sarà qualcuno che ci riporti in vita, invitandoci ad alzarci come ha fatto Gesù con Lazzaro?
Per ora siamo tra due fuochi: quello del coronavirus che ci aggredisce appena usciti di casa e quello delle misure di sicurezza o prevenzione che anch’esse ci aggrediscono appena usciamo da casa.
Il Governo sta stilando il nuovo DPCM per arginare il virus qualora la situazione dei contagi peggiori nei prossimi mesi, iniziativa resa indispensabile a seguito dell’ondata di nuovi contagi che ha travolto molte regioni tra cui Puglia, Molise e Piemonte. Il CTS in realtà avrebbe già elaborato un documento contenente tutte le indicazioni per arginare il virus e, la possibilità nell’ipotesi più grave, del temuto lockdown.
I ricercatori dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, nel frattempo, in collaborazione con il Dipartimento di Malattie Infettive dello University College di Londra, stanno analizzando gli esiti delle autopsie su 22 pazienti deceduti a causa del Covid. È emerso che non solo cuore e polmoni sono coinvolti, ma sono riscontrate alterazioni anche a carico di fegato, reni, milza e midollo osseo.
La ricerca ha analizzato 18 pazienti di età tra i 27 e i 92 anni che presentavano malattie pregresse come ipertensione, patologie cardiache, diabete, tumore, malattie respiratorie o renali. Nel complesso 4 pazienti di età media 48 anni e mezzo (minima 35, massima 65), non presentavano alcuna malattia pregressa. La ricerca ha evidenziato che anche nei 4 pazienti senza fattori di rischio era presente una accentuata pericardite e infiltrazioni di cellule antinfiammatorie, indicando che la malattia può compromettere la funzione cardiaca anche nei soggetti sani. Gli esami post mortem sono stati effettuati su pazienti altamente contagiosi.
Bisognerebbe dare priorità a studi autoptici su tutto il corpo, cercando di segmentare le analisi per provenienza geografica, età, gruppi etnici e nazionalità.
Il Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 ma nonostante misure anti Covid i contagi aumentano in maniera vertiginosa, a causa dei comportamenti sconsiderati della gente: basti pensare al caso avvenuto presso il Policlinico di Bari che ha avviato le procedure di screening Sars-Cov-2 nei confronti di 12 medici e 8 infermieri che nei giorni scorsi hanno partecipato in orario di servizio ad una festa organizzata in un reparto dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”. Uno di loro è risultato positivo mentre tutti gli altri sono stati in maniera preventiva sospesi dal servizio e messi in quarantena fiduciaria.
Per restare nel contesto pugliese, aggiungiamo positivi tra migranti iracheni rintracciati sul lungomare di Santa Maria di Leuca.
È necessario più rigore per evitare misure più restrittive per le attività produttive e sociali e per evitare appunto che l’Italia ripiombi nei mesi bui dell’emergenza Covid, con gli ospedali al collasso e la fila delle bare sui camion militari nonché per tutelare soprattutto la salute che resta al primo posto tra le priorità. Il Sindaco di Bari, seriamente preoccupato per la situazione, chiede al Governo di lasciare i locali aperti ma bloccare la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno proprio per bloccare a monte la possibilità di assembramenti. Il boom contagi è proprio nel barese, tra istituti scolastici, residenze per anziani e stranieri presenti sul territorio.
Cosa possono e devono fare i cittadini per mitigare il fenomeno?
Le regole per contrastare la seconda ondata del contagio sono chiare:
- Avere sempre la mascherina, indossarla in tutti i luoghi all’aperto quando ci si trovi in prossimità di persone non conviventi e l’obbligo di usare la mascherina in tutti i luoghi al chiuso, escluso l’uso in casa;
- È escluso l’obbligo per le persone che stanno svolgendo attività sportive, i bambini di età inferiore ai 6 anni e chi ha patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina;
- L’uso della mascherina a bordo dei mezzi pubblici è necessario;
- La piattaforma della App Immuni potrà dialogare con altre piattaforme che abbiano lo stesso scopo, ciò significa che gli alert sui contatti con i contagiati, potranno essere attivi anche per i cittadini che vadano all’estero.;
- Distanziamento fisico di almeno 1 metro;
- Divieto di assembramento e il rispetto delle misure igieniche, a partire dal frequente lavaggio delle mani;
- Restare a casa con più di 37,5° di febbre e il divieto di uscire di casa se si è in quarantena;
- Chi trasgredisce le regole sarà multato con una sanzione amministrativa da 400 a 1000 euro. Multe che si aggravano per chi non rispetta la quarantena: in questo caso si rischia una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5000 euro.
“Bisogna avere la forza di prendere in carico questa fase immediatamente – ha dichiarato il ministro Speranza – abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi ma non dobbiamo illuderci, solo agendo celermente, possiamo evitare misure più drastiche”.
Sotto la lente dell’esecutivo la movida e la “convivialità”, poiché molti dei nuovi contagi sarebbero avvenuti proprio tra parenti e amici. Potrebbe essere introdotto il divieto di feste private, comprese quelle in casa, e un limite di massimo 30 persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie, con la previsione della chiusura di bar e ristoranti alle ore 24.
L’art 32 della Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
La riduzione sia dei letti negli ospedali pubblici sia del personale sanitario sono elementi preoccupanti e i danni di queste scelte si stanno dimostrando evidenti.
La salute, dunque, è un diritto assoluto e di rango primario per la persona umana, mettendo così al centro degli interventi l’individuo. Tuteliamola.
Francesca Branà