BENEDETTO GIRO D’ITALIA
Colori, vessilli, slogan: per una volta, la città non mostra il suo lato debole e festeggia il passaggio dei corridori con tutto l’amore possibile
Sono cresciuto col giro d’Italia. In casa mia, come forse in tutte quelle dei ragazzi della mia generazione, non poteva mancare la diretta dal Giro per antonomasia. Avevamo in casa una zia quasi centenaria e lei lo seguiva come tutti noi. Una volta mandò a quel paese Anquetil, reo di essere francese e di aver superato Gimondi..
Tenendo conto che sono del ‘56, viene facile, conti alla mano, quanto fossimo stati trascinati, negli antecedenti agli anni 60/70, dal duo Coppi-Bartali, leggenda del ciclismo e non solo, dalla fine della II Guerra mondiale in poi. Mio padre, in prossimità del traguardo di ogni tappa, soleva esprimersi con frasi fatte tipo: “Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianca e celeste, il suo nome è Fausto Coppi”.
Erano gli anni in cui si sfidavano Gimondi e Merckx, ma pure Motta non dispiaceva. Per qualche periodo, il Giro aveva parlato francese per via della presenza di Anquetil e Poulidor. La nostra gente amava più il secondo per il suo essere umile. Ma piacevano pure il belga Van Looy e il cuore matto Bitossi. Io avevo un mio mito in mente e si chiamava Vittorio Adorni. Pensate la mia gioia quando, nel ‘65, vinse il Giro. Le voci televisive di allora, che risuonano nella mia mente, sono quelle di Sergio Zavoli (che ci ha lasciato nello scorso mese di agosto) e di Adriano De Zan, un mito, pari a Nicolò Carosio nel calcio.
Se c’è uno sport che non è praticamente mai cambiato nel tempo, è il ciclismo. Quest’anno, come tutti gli anni, la gente sta scendendo nelle strade come sempre ma il Covid-19 ha cambiato anche quegli scenari che avevano fatto la storia collaterale del Giro. Le persone sono distanziate e forse in tanti stanno evitando di presenziare per le strade. Peccato. Ma Taranto è un’eccezione. Di tutto punto, con l’asfalto rifatto (benedetto Giro, torna presto, ci sarebbero altri lavoretti da fare), venerdì 9 ottobre, la città ha accolto il passaggio dei ciclisti come meglio poteva fare. I cittadini sono scesi per strada ed hanno applaudito Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Yukiya Arashiro e gli altri. È stata una sorta di festa soprattutto per i ragazzi anche grazie ad un’ordinanza firmata dal sindaco Rinaldo Melucci che, in concomitanza del passaggio del Giro d’Italia, ha fatto sì che tutte le scuole cittadine rimanessero chiuse. Qualche cittadino si è lamentato per i troppi blocchi stradali imposti per il passaggio dei ciclisti ma forse non si poteva fare diversamente.
Una città in festa – quella di Taranto – a cui mancano gli eventi sportivi di una certa portata. La squadra di calcio è in serie D da diversi anni; forse solo la pallavolo, con la squadra in A2, e la pallacanestro, militante in serie B, rappresentano sportivamente in maniera degna questa città. E poi ci sono i campioni sportivi come la nuotatrice Benedetta Pilato, famosa in tutto il mondo per i suoi record. Per onor di cronaca, va detto che il Giro è tornato a Taranto dopo 6 anni: l’ultima volta nel 2014. Allora vinse Quintana, un colombiano.
Purtroppo, in questa edizione, vi è stata una rovinosa caduta di alcuni ciclisti proprio nei pressi del Ponte Girevole, simbolo della città ionica. Va specificato, comunque, che trattavasi della settima tappa Matera-Brindisi e che ha attraversato la città di Taranto nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre. La 7ª tappa, partita da Matera, ha visto protagonisti i ciclisti innanzitutto sulla strada statale 7 al bivio di Ginosa; poi hanno preso lo svincolo di Laterza, fino a giungere in via Roma a Castellaneta; successivamente hanno preso lo svincolo A14-Palagianello, prima di arrivare nel capoluogo ionico (alle 14.20 circa) con l’attraversamento del Ponte di Pietra e del Ponte Girevole. Al primo sprint sul lungomare Vittorio Emanuele III, è passato in testa al gruppo Pellaud davanti a Frapporti. La tappa si è poi conclusa con l’arrivo a Brindisi e ha visto quale vincitore il francese Arnaud Demare che ha vinto allo sprint la settima tappa del Giro d’Italia, la Matera-Brindisi di 143 km, frazione conclusasi con una volata generale del gruppo. Al secondo posto l’ex iridato Peter Sagan. Per Demare è stata la terza vittoria in questo Giro. Queste informazioni le diamo solo perché restino negli annali.
Evviva il Giro d’Italia!
Francesco Leggieri