Antonio Tajani: “Convertino è un candidato fortissimo”
Fra i candidati al Consiglio regionale della Puglia spicca – per la sua storia personale e lavorativa Floriano Convertino, imprenditore agricolo di Massafra, noto nel territorio per essere titolare di un’azienda leader nella produzione delle clementine. Quarantasei anni,di cui ben ventisei in politica sempre dalla stessa parte, sempre sotto la stessa bandiera: Forza Italia. Antonio Tajani, nella sua recente visita in Puglia per presentarne la candidatura, lo ha definito “un candidato fortissimo”, sottolineando la coerenza delle sue scelte politiche.
Il mondo dell’agricoltura per lui è stato non soltanto un settore ben conosciuto ma anche oggetto del suo impegno quotidiano e del suo studio dal punto di vista legislativo e amministrativo.
Convertino, lei ha dedicato la sua vita in particolare all’agricoltura. È questo un settore che conosce davvero bene…
Sì, perché rappresenta non solo la mia attività lavorativa ma anche il percorso che ha caratterizzato la mia vita, parallela all’ esperienza politica a partire dal 1994 come amministratore della mia città Massafra, ricoprendo per diverso tempo l’incarico di assessore all’agricoltura. Ho poi accettato il prestigioso incarico alla presidenza di un’importante associazione di categoria come la Coldiretti, rivestendone anche la carica di vice presidente provinciale. Questo mi ha permesso non solo di arricchire il mio bagaglio di esperienze circa le problematiche che attanagliano il settore, che tra l’altro vivo ogni giorno sulla mia pelle, ma anche di scoprire altre realtà come la zootecnia e approfondire la conoscenza del mondo vitivinicolo e olivicolo. Stiamo affrontando, con sempre maggiore impegno e responsabilità, importanti problematiche, prima fra tutte quella della Xylella, che ha compromesso l’intero territorio regionale. L’agricoltura quindi scorre nel mio sangue da sempre tanto che per impegnarmi in essa presi da giovane una delle decisioni più importanti della mia vita, quella di abbandonare gli studi universitari: da qui si capisce l’importanza che ha avuto per me e per la mia vita questo comparto.
La parola che forse più le si addice è coerenza, perché lei è uno dei pochi che è rimasto sempre dalla stessa parte, dal 1994 ad oggi. Ha iniziato con Forza Italia e continua ad essere nello stesso partito.
Credo che la coerenza sia una delle caratteristiche più importanti che debba possedere chi voglia far politica.Nel 1994 ho fatto la scelta, nel settore giovanile, di Forza Italia, sposando degli ideali importanti per me e nei quali mi sono identificato: quelli liberali, democratici, del garantismo ed associando ad essi l’entusiasmo dei giovani, il principio del “portare il sole in tasca”, la voglia di fare, di poter credere che si possa creare una società con una pressione fiscale minore, il desiderio di poter realizzare, di poter costruire. Io non ho sposato un simbolo, ma gli ideali di quel simbolo che hanno identificato, fino ad oggi, il mio percorso e non mi hanno fatto mai cambiare idea, perché rinnegare l’appartenenza a quegli ideali, rappresenterebbe una sorta di tradimento.Il fatto che si assista oggi a “passaggi pindarici” da destra a sinistra e viceversa è segno di grande incoerenza ed è uno dei motivi per cui la gente ha perso fiducia nella politica, ovvero un spasmodico ed eccessivo attaccamento alle poltrone del potere!
Floriano Convertino, oltre a essere stato amministratore comunale e a rivestire ruoli di responsabilità in Coldiretti, Lei è anzitutto un “precursore” in agricoltura poiché ha inventato un prodotto che poi ha brandizzato, divenendo conosciuto in tutta Europa. Ce ne parli.
Non sono un “precursore”, questa definizione è un po’ troppo generosa, sono piuttosto un innovatore. Più che altro sono convinto che nel corso degli anni abbia avuto l’acume di voler da subito calarmi nel movimento di rivoluzione che il comparto dell’agricoltura sta affrontando, tenendo conto di fattori interni, ma anche esterni al comparto, quindi il mercato a cui si va incontro, i cambiamenti climatici e il mondo del lavoro. Questo mi ha portato a infrastrutturare la mia azienda effettuando ingenti investimenti innovativi nell’ambito del ciclo di produzione, chiaramente con non poche difficoltà, perché far ciò con fondi propri credo che sia quasi impossibile ed è per questo che il ricorso a fondi esterni alle aziende agricole (vedi contributi dell’Unione Europea) da non perdere, come la storia recente della nostra Regione ci ha mostrato, rappresenta un elemento di sicuro sviluppo ed innovazione per l’intero comparto . Sento di essere fortunato ad avere il brand aziendale della clementina, una storia di famiglia che va avanti da oltre 50 anni.
Si può ancora vivere di agricoltura in Puglia? Come e quale futuro ci attende?
Credo che innanzitutto in Puglia, questo grandissimo momento di rivoluzione, abbia degli attori principali e che questi siano i nostri giovani. Sì, di agricoltura si può vivere. Noi siamo fortunati a essere nati in questa terra. Siamo fortunati a godere delle meraviglie che la nostra Puglia mette a disposizione. Dobbiamo mirare ad una agricoltura forte e innovativa. Voglio sottolineare come nella conferenza Stato-Regioni, ogni regione ha una competenza particolare e che proprio alla nostra regione sia stata affidata la massima competenza sul settore agricolo; ciò vuol dire che l’assessore all’agricoltura pugliese coordina tutti i suoi omonimi delle altre regioni italiane. Noi abbiamo dunque il dovere oggi di porre in essere azioni concrete che vadano in direzione dello sviluppo, dell’innovazione, dell’infrastrutturazione, del sostegno, della promozione, del marketing di questo comparto. L’agricoltura deve essere coniugata al settore del turismo e alla formazione culturale per promuovere la conoscenza del nostro territorio e rafforzare il senso di appartenenza ad esso. Ciò non deve escludere il comparto industriale, anzi si deve lavorare affinchè ci sia con esso una complementarietà, anche sfruttando la direzione già intrapresa dall’ industria verso un più responsabile e necessario rispetto ambientale, con politiche di ecosostenibilità in linea con una sinergica attività di cooperazione e convivenza tra i due settori. Io mi adopererò affinchè le mie realistiche linee programmatiche siano realizzabili e realizzate per il bene della mia regione.