Doccia fredda nella Conferenza dei Servizi con Anas: nessun finanziamento per il tratto leccese della Bradanico-Salentina
Sa veramente di beffa, di una colossale presa in giro, come molti sindaci hanno tenuto a commentare, la notizia, comunicata da Anas nella Conferenza dei servizi tenutasi a Bari questa settimana, del non inserimento del tratto leccese della Bradanico-Salentina nell’accordo di programma 2021-2025 del Cipe.
Questo significa che l’ammodernamento tanto discusso della strada che congiunge Lecce con Taranto non si farà, per lo meno non in tempi brevi. E pensare che i sindaci dei Comuni del nord Salento si erano recati alla Conferenza consapevoli del fatto che avrebbero dovuto, verosimilmente, accontentarsi della sola riqualificazione dell’arteria, che attualmente passa nei centri abitati creando enormi disagi al traffico ed all’inquinamento.
Anas aveva prospettato più volte, nei precedenti incontri con gli amministratori locali, che il finanziamento di 260 milioni euro garantito del ministero dei Trasporti sarebbe stato utilizzato per realizzare un insieme di opere tali da garantire l’aggiramento dei centri abitati, pur mostrando più volte il proprio scetticismo sulla fattibilità, tecnica e finanziaria, di costruire una superstrada vera e propria, a doppia carreggiata, nel tratto che congiunge San Pancrazio Salentino a Lecce, come invece le amministrazioni chiedevano.
Di conseguenza, piuttosto che perdere anche la possibilità di ottenere il risultato minimo, i sindaci si erano rassegnati ad accettare la proposta subordinata. Si sarebbe trattato a quel punto di stabilire quale tracciato realizzare fra i tre che Anas aveva proposto per congiungere San Pancrazio con Lecce. Invece è giunta la doccia gelata: in base all’Accordo di programma 2021-2025 saranno realizzati solo lavori per la messa in sicurezza della Statale 100, certamente altrettanto urgenti, vista l’elevatissimo grado di incidentalità, e mortalità, che si registra fra Bari e Taranto.
I due territori provinciali sono quindi destinati, per il momento, a restare collegati da infrastrutture arretrate, che non considerano la mole di traffico, specialmente di carattere commerciale, che coinvolge la fascia nord occidentale del Salento. Lo stesso sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, si è detto rammaricato della notizia, in quanto lo stop al tratto leccese vanifica lo stesso lavoro di ammodernamento del tratto della Bradanico Salentina che congiunge la sua città a San Marzano, in fase di avvio.
“Non ci rassegniamo ad essere considerati un territorio di seri B, e chiederemo congiuntamente che nel prossimo Accordo di programma del Cipe per gli anni 2026-2030 si porti a termine la Bradanico-Salentina solo ed esclusivamente a 4 corsie.”, sostiene con vigore il sindaco di Guagnano Francois Imperiale, che continia: “è una battaglia che porteremo avanti convinti e con forza. Ed è indispensabile il coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali del territorio, a tutti i livelli. Vogliamo al nostro fianco sia i consiglieri regionali sia i deputati della zona per organizzare un fronte comune ed ottenere ciò che chiediamo da più di 40 anni”.
L’unica cosa certa è che, dopo trattative durate mesi, con discussioni accanite e studi di fattibilità sui vari progetti, la montagna ha partorito un topolino.