UN FALLIMENTO CHIAMATO PSR
La Lega lancia la sfida al centro sinistra partendo dall’Agricoltura.
In questi mesi spesso si sono rincorse, tra tv e giornali, dichiarazioni e dibattiti riguardanti il PSR. Prima di analizzare la situazione pugliese e le polemiche che si sono sviluppate, occorrono delle precisazioni per capire cosa si cela dietro questo acronimo.
Il PSR è la politica di sviluppo rurale dell’Unione europea attuata mediante Programmi di Sviluppo Rurale: quest’ultimi vengono redatti dagli Stati Membri della UE.
Il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) è il principale strumento di finanziamento, programmazione e attuazione del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) attraverso il quale la Regione Puglia può promuovere interventi utili per il consolidamento ed il rafforzamento delle politiche agricole del territorio.
Nonostante la vitale importanza di questa linea di finanziamento, Emiliano e i suoi funzionari hanno totalmente fallito.
Per ben due volte, solo nell’ultimo anno, il TAR ha bocciato i bandi redatti dagli uffici regionali: i giudici li hanno valutati del tutto illegittimi.
L’accusa mossa dagli agricoltori – che hanno presentato i ricorsi – è che i fondi fossero stati elargiti ad aziende amiche, attraverso una graduatoria non conforme.
“Quelle graduatorie sono frutto di criteri di selezione che si basano su dichiarazioni personali dei singoli partecipanti senza alcuna comprovata certificazione” tuona l’On. Chiarelli, Vice Segretario Regionale della Lega.
In effetti il Tar Puglia ha annullato le graduatorie delle misure 4.1a (investimenti nelle aziende agricole) e 6.1 (pacchetto giovani) oltre al decreto che posticipava il controllo del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
Secondo i giudici amministrativi di Bari, la Regione non ha effettuato correttamente il ricalcolo delle graduatorie della misura 4.1a – volta a finanziare gli investimenti destinati ad aumentare la redditività delle aziende agricole – disposto dopo l’accoglimento dei ricorsi cautelari.
Il risultato – secondo la Sentenza – è stato quello di aver escluso ingiustamente dal ricalcolo chi non era stato ammesso in prima battuta.
“L’Amministrazione regionale” è scritto nella sentenza “avrebbe, quindi, snaturato il senso del dettato cautelare e dato corso ad un’istruttoria soltanto parziale, peraltro in assenza di criteri e parametri oggettivi, ai quali ancorare l’espletamento di tale attività”.
L’On. Chiarelli sostiene che “questa sentenza certifica l’inadeguatezza e l’incapacità dell’attuale governo regionale. Il Centro Sinistra si è reso protagonista di un fallimento clamoroso, bloccando così oltre 500 milioni di euro di investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, la competitività e la sostenibilità delle nostre aziende agricole regionali”.
“Una bocciatura quella del TAR” aggiunge Chiarelli “frutto di errori clamorosi da parte della Regione, che non ha effettuato correttamente il ricalcolo delle graduatorie procedendo con esclusioni ingiuste”.
A questo punto l’Europa, anche grazie all’intervento dell’eurodeputato leghista On. Massimo Casanova, ha concesso una deroga straordinaria per ripresentare la domanda.
Gli agricoltori ora dovranno pazientemente attendere la nuova istruttoria e la successiva graduatoria.
Nel frattempo la Puglia è l’ultima Regione d’Italia per spesa dei fondi comunitari.
L’AGEA, che pubblica i dati di tutte le Regioni italiane sull’utilizzo dei fondi europei in agricoltura, ha classificato la Puglia quale fanalino di coda, nonché l’unica che dovrebbe restituire all’Europa 86 milioni di euro.
Per questa ragione, in pieno periodo ferragostano, i vertici Regionali e Nazionali della Lega, hanno deciso di verificare con i propri occhi le esigenze del comparto attraverso incontri diretti con gli agricoltori presso decine di aziende agricole del territorio. In particolare il Vice Segretario Regionale della Lega On. Gianfranco Chiarelli, insieme al Vice Segretario Nazionale On. Andrea Crippa, all’Europarlamentare On. Massimo Casanova, al Responsabile Area Salento Sen. Roberto Marti e al Candidato Vice Presidente della Regione Puglia On. Nuccio Altieri, hanno visitato importanti aziende agricole della provincia ionica: dagli agrumeti ai vigneti, dalle piantagioni di kiwi fino ad innovativi impianti di coltivazione e trasformazione di melagrana.
È tra i filari che l’On. Chiarelli ha accolto il grido di dolore degli agricoltori: “La tenacia di questi coltivatori mi ha profondamente colpito” ci ha raccontato l’On. Chiarelli che ha aggiunto “tutti gli operatori del settore hanno lamentato le infinite difficoltà causate dai danni della politica regionale di questi anni di governo di centrosinistra, insieme agli ingenti danni subiti dal comparto causati in primis dai disastri climatici in altero dalle politiche di mercato”
“Va rilevato” ha aggiunto l’On. Massimo Casanova “che prima della bocciatura, tantissimi agricoltori avevano già anticipato importanti somme di denaro, impegnandosi significativamente con gli istituti di credito. Le banche ora stanno iniziando a chiedere alle aziende la restituzione dei capitali anticipati per l’attuazione del Piano di sviluppo rurale ma per le piccole realtà, che non hanno grandi capitali propri a disposizione, diventerà impossibile far fronte alle richieste di rientro delle banche”
Al di là delle legittime posizioni politiche, ciò che emerge è che la situazione non si risolve neppure con le deroghe.
Se le risorse verranno spese solo quantitativamente, senza pensare alla qualità e alle effettive ricadute nel comparto, si metterà a rischio definitivamente l’intero settore.
La Regione Puglia più volte ha purtroppo cambiato le “regole del gioco”: DURC, sostenibilità economico finanziaria e possesso dei titoli abilitativi hanno generato ulteriori discriminazioni tra i partecipanti ai bandi.
Il Vice Segretario Federale della Lega On. Andrea Crippa sostiene che “la Lega si presenta agli elettori pugliesi con politiche di buon senso. Basta proclami e stop burocrazia: ci vogliono bandi chiari, con pochi allegati ma frutto di serie asseverazioni. Ciò che emerge da questa situazione è una vergognosa disorganizzazione dell’assessorato all’Agricoltura, guidato ad interim dallo stesso Presidente Emiliano, con carenza di personale e poca attenzione da parte sua per questa situazione frutto di pedestre sottovalutazione”.
Il vero nodo da affrontare è proprio l’incapacità della macchina amministrativa della Regione Puglia completamente inadeguata a far fronte a questo impegno e, purtroppo per i pugliesi, la governance regionale non riesce a costruire una strategia, un programma per reagire a queste difficoltà strutturali della Direzione Agricoltura.
L’Onorevole Chiarelli, supportato dai vertici nazionali della Lega, ha preso l’impegno – nei primi 100 giorni – di mettere mano alla macchina organizzativa regionale, facendo ripartire i bandi del PSR, sburocratizzando le procedure che complicano ancora di più il lavoro degli agricoltori e dando il via libera ad un settore trainante per l’intera economia pugliese.
“La vicinanza dimostrata agli agricoltori ed ai loro dipendenti, nonché le speranze riposte in un cambiamento delle politiche regionali portate avanti sinora è – secondo Chiarelli – un’ulteriore ragione alla base della necessità di far tornare il centrodestra con la Lega protagonista alla guida della Regione Puglia”.
Una speranza che si esplica con competenza e dedizione nella lista messa in campo per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre.