Foggia – La pineta di Siponto pronta ad accogliere 65 nuovi alberi
“Invito tutti alla partecipazione attiva per preservare e restituire alla pineta il decoro e la bellezza, oltre che
la fruibilità”, l’esortazione dell’assessora Starace.
MANFREDONIA -Sono stati piantumati, in questi giorni, i 65 nuovi alberi che, così, entrano a far parte del patrimonio
collettivo della pineta di Siponto.
A metà gennaio scorso, l’assessora Starace aveva annunciato che era iniziato l’intervento riqualificante che
avrebbe interessato la pineta sipontina e, dopo la trinciatura dell’erba e la rimozione dei monconi di tronchi
affioranti dal terreno, si è potuto procedere con la messa a dimora dei nuovi alberi. “Si tratta di pini giovani,
con altezza di circa 1,50m, piantumati e innaffiati – spiega – grazie all’importante impegno profuso, in stretta
sinergia con l’assessorato all’Ambiente che guido, dalla direzione del Consorzio per la bonifica della
Capitanata, in particolar modo dal direttore dell’Area Agraria, il dottor Luigi Nardella, che ringrazio.
Ringraziamento che estendo alla Sporting Club di Siponto e alla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia”.
E’ ormai prossima la Pasqua e, di conseguenza, la giornata della Pasquetta: quella che tutti cercano di
trascorrere a contatto con la natura. Non è difficile immaginare, quindi, che anche la pineta di Siponto, se le
temperature saranno favorevoli, pullulerà di gitanti, locali o provenienti dai centri viciniori, dediti alla
forsennata ricerca di spazi verdi dove dimorare e trascorrere una giornata di relax. “Così come lo è stato per
gli enti e le associazioni che hanno concorso a restituire dignità alla pineta di Siponto, invito tutti alla
partecipazione attiva per preservare, innanzitutto, e restituire alla pineta di Siponto il decoro, la bellezza e la
sua piena fruibilità”, l’esortazione dell’assessora Innocenza Starace.
Il fenomeno dell’impoverimento del patrimonio verde in Italia, a cui si assiste da tempo, è di natura culturale
perché frutto di una progressiva perdita di sensibilità al decoro pubblico. Se, per esempio, guardiamo le
vecchie foto della nostra città, come di quelle a noi vicine, possiamo notare come nel dopoguerra il verde
fosse parte integrante e fondamentale dei contesti urbani, quasi al pari degli edifici; non si vedeva piazza o
via principale che non avesse i suoi filari di alberi allineati e curati. In quel periodo, le comunità non avevano
risorse economiche maggiori delle nostre, ma erano sicuramente superiori le risorse civiche perché ogni
singolo individuo era parte integrante nella conservazione, nella manutenzione e nella cura del proprio
spazio abitato. Un’attitudine e un modo di fare che, purtroppo, manca in molti, troppi, attualmente.
Non è un caso se la superficie di verde pubblico per abitante è uno degli indicatori presi in considerazione
nelle classifiche sulla qualità della vita nelle città. “Il verde rende più gradevole il nostro approccio
quotidiano al contesto cittadino, con benefici comprovati sull’umore e sugli stati d’animo delle persone”,
aggiunge l’assessora Starace, ma non si tratta soltanto di un problema di estetica; nelle città contemporanee
il verde è ancora più necessario rispetto al passato, perché riveste una serie di funzioni pratiche che vanno
dalla riduzione delle concentrazioni di anidride carbonica lungo le arterie stradali più trafficate, per arrivare
alla mitigazione della cappa di calore che nei mesi più caldi caratterizza gli spazi urbani.
Il rispetto del verde è divenuto, oggi, una manifestazione del risveglio della coscienza naturalistica del nostro
Paese; la funzione ecologica esercitata da piante e alberi, per la valorizzazione del paesaggio, per la
ricreazione e per il turismo, è indiscussa. “La necessità di conservare e di difendere il verde è, quindi, un
dovere di tutti i cittadini. Mostriamolo sin dalla prossima occasione della Pasquetta”.