Bari/Foggia – Tentava di arruolare giovani all’Isis, arrestato un cittadino italiano di origini egiziane
FOGGIA – Nell’ambito del procedimento penale nr. 12855/16 della Procura Distrettuale di Bari, per la prevenzione ed il contrasto del terrorismo internazionale di matrice islamica riconducibile all’ISIS, nelle prime ore della mattinata odierna, la Polizia di Stato – Digos delle Questure di Bari e Foggia – in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha dato esecuzione ad una misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, per i reati di cui agli artt. 270 bis, 1^ e 2^ comma, e 414, 3^ e 4^ comma C.P., nei confronti di A. R., 60enne cittadino italiano di origini egiziane residente a Foggia.
L’indagato è il presidente dell’associazione culturale “AL DAWA” di Foggia, dove aveva trovato ospitalità il foreign fighter ceceno BOMBATALIEV Eli, prima del suo arresto per i reati di cui agli art. 270 bis, 1^ e 2^ comma, e 302 C.P., avvenuto il 5 luglio 2017 sempre ad opera della Digos della Questura di Bari, nell’ambito dell’operazione “Caucaso Connection”.
Le indagini hanno consentito di ricostruire le navigazioni web a contenuto apologetico del soggetto nei social network, ambito in cui l’indagato fin dal 2015 ha esaltato le azioni violente dell’ISIS. Inoltre, è stata ampiamente documentata la disponibilità di copioso materiale di propaganda proveniente dagli organismi ufficiali di informazione dell’ISIS, comprovante la sua adesione al gruppo terroristico, come ad esempio video degli appelli di Al-Baghdadi ed alcuni filmati contenti immagini di bambini, arruolati dall’ISIS, mentre compiono azioni violente.
Le investigazioni della Digos hanno evidenziato anche l’azione di indottrinamento da parte di A.R nei confronti di giovanissimi di seconda generazione, finalizzata a suscitare la loro adesione all’ISIS, che lo stesso teneva all’interno dell’associazione.
Tale ultima evidenza, unitamente agli accertamenti finanziari condotti dal GICO della Guardia di Finanza di Bari che hanno portato alla luce una sproporzione tra le fonti di reddito lecite e le entrate effettive dell’arrestato, hanno indotto il PM titolare delle indagini a procedere al sequestro preventivo dei conti correnti e della sede della “AL DAWA”, ai sensi dell’art. 321, 1^ e 2^ comma C.P.P.
Nell’ambito dell’operazione denominata “ Bad Teacher” sono stati inoltre sottoposti a perquisizione personale e domiciliare delegata dall’A.G altri 3 soggetti risultati tra i contatti di A.R.