Taranto – ILVA. Il Ministro Calenda punge con un tweet il Presidente Emiliano. Unicef: “Assurdo scegliere tra diritto alla salute e diritto all’istruzione”.
TARANTO – Mentre il Ministro Carlo Calenda risponde con un tweet al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che dopo il Wind day del 23 ottobre aveva dichiarato di voler fare ricorso contro l’AIA Ilva – “Caro @micheleemiliano ‘faremo causa’ ‘faremo ricorso’, ma farai anche qualcosa per risolvere problemi? Siamo pagati per questo” , in una nota ufficiale Unicef Italia si schiera in difesa della popolazione tarantina e, in particolare, dei più piccoli, a proposito dell’ordinanza del Sindaco Rinaldo Melucci di chiudere gli istituti scolastici in zona Tamburi nei giorni di Wind Day. La nota è apparsa in queste ore sul sito dell’ANSA:
“L’ultimo wind day ha visto Taranto subire ancora una volta in maniera insopportabile gli effetti dell’inquinamento ambientale: una nube nera, densa di nanoparticelle, ha coperto il rione Tamburi trasportando i minerali siderurgici su case, palazzi e scuole”. Lo sostiene Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.
“Il Sindaco – aggiunge – ha disposto la chiusura delle scuole e di tutti gli esercizi pubblici, una pratica che si ripete ogni volta che i livelli di inquinamento nell’aria si alzano a causa del vento che spira dall’impianto verso la città. E’ assurdo che nel 2017 in Italia si sia costretti a scegliere se garantire il diritto alla salute o quello all’istruzione dei bambini, un diritto, quest’ultimo, che praticamente dipende dalla direzione in cui spira il vento”. “Questo perché – rileva – i wind days segnalati dall’Arpa sono frequenti e rendono la vita dei tarantini, già seriamente segnati dal problema dell’inquinamento e dal terrore delle malattie ad esso associate, ancora più precarie”.