Foggia- Il ministro Alfano chiede un’inchiesta sulla situazione del Cara di Manfredonia.
Nelle ultime ore il centro di accoglienza per richiedenti asilo politico, di Borgo Mezzanone a Manfredonia, è salito alla ribalta per alcuni episodi di cronaca nera. Dapprima, due giorni fa, c’è stata la rissa, che ha portato al grave accoltellamento da parte di un ragazzo della Costa d’Avorio nei confronti di un camerunense. E poi è stata pubblicata l’inchiesta del giornalista Fabrizio Gatti per “L’Espresso”, che con il suo “Sette giorni all’inferno-diario di un finto rifugiato nel ghetto dello stato”, ha raccontato la triste storia del Cara di Manfredonia, delle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere oltre 1000 persone di etnia e religioni diverse, nonché tutti gli interessi economici che ruotano attorno al centro di accoglienza. In seguito alla documentazione shock di Gatti, nel pomeriggio di ieri è intervenuto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che in una telefonata al Prefetto di Foggia ha auspicato l’apertura di un’istruttoria sulla struttura che ospita i richiedenti asilo politico. Il ministro ha inoltre dichiarato, come il degrado in cui vivono oltre 1000 persone, non è assolutamente tollerabile, e tale situazione deve essere risolta al più presto con l’aiuto di tutte le istituzioni, anche del governo centrale, se necessario. Anche perché una tale situazione di degrado potrebbe portare ad un rischio igienico sanitario, ragion per cui sembra che anche l’Asl di Foggia si stia muovendo per effettuare accertamenti sulla struttura e sulle sue carenti condizioni igieniche.