Taranto, decimo decreto ILVA – Peacelink scrive alla Commissione europea ed a Amnesty International
Egregio Commissario,
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 09 giugno 2016, è stato pubblicato il Decreto legge n.98 riguardante le “Disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA”.
L’intervento ha previsto una serie di modifiche all’impianto normativo adottato per la cessione dell’ILVA e dei suoi assets.
Come già effettuato nel corso degli ultimi anni, intendiamo nuovamente portare alla Sua attenzione una serie di misure che sembrano particolarmente significative ai fini dell’investigazione approfondita sui presunti aiuti di Stato e ai fini della procedura di infrazione per violazione della direttiva sulle emissioni industriali, questioni strettamente correlate per via dell’effettivo uso delle risorse statali.
Desideriamo porre l’attenzione in particolare sulle più significative misure previste dal decreto legge in questione.
In particolare, l’art.1, comma 1, lettera a) prevede che la restituzione del prestito di 300mln di euro, per il quale è stata già estesa l’indagine della Commissione, non sia più a carico dell’acquirente, ma della stessa ILVA.
L’art. 1, comma 1, lettera b, disciplina il sub-procedimento che si dovrebbe aprire dopo la presentazione delle offerte. Infatti, durante questa fase l’offerente presenta il Piano Ambientale, con le modifiche a quello già approvato, al comitato di esperti che entro 120 giorni deve formulare le proprie osservazioni e le proposte di modifica.
Il timore è che questa misura si configuri come una vera e propria contrattazione tra l’offerente ed il comitato di nomina ministeriale.
Tale disposizione determina un inevitabile allungamento dei tempi di definizione della gara, rispetto al quale non possiamo non esprimere preoccupazione. L’azienda, infatti, si trova già in grave deficit finanziario, con rischio di ulteriore ricorso a prestiti garantiti dallo Stato.
Il perito indipendente dovrà poi verificare la congruità del corrispettivo offerto, anche tenendo conto degli impegni ambientali assunti dall’acquirente: tale misura, a parere di Peacelink, potrebbe determinare un ulteriore sconto sul prezzo a vantaggio dell’acquirente.
Il decreto ha anche previsto che il rimborso della prima tranche del prestito statale di 800 mln di euro previsti per le opere ambientali debba avvenire non più nell’anno di erogazione, ma nel 2018, e comunque dopo che siano stati pagati i creditori di grado superiore. (art. 2, comma 1).
Riteniamo che questa misura possa integrare un ulteriore aiuto, nella misura in cui il recupero del prestito statale venga postergato, in spregio delle regole della procedura fallimentare.
Infine, desideriamo evidenziare che tale decreto ha esteso l’immunità penale, già prevista per i Commissari straordinari ILVA, per le condotte poste in essere in attuazione del Piano Ambientale, anche agli acquirenti ed affittuari dell’azienda (art. 1, comma 4, lettera b).
Forniremo sviluppi, a seguito della conversione in legge del decreto.
Distinti saluti,
Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti, Luciano Manna
Antonia Battaglia, Rappresentante EU di Peacelink
Alessandro Marescotti, Presidente di Peacelink
Luciano Manna, PeaceLink curatore dossier ILVA