Special Correspondents, satira e giornalismo made in Netflix
Il 29 aprile 2016, la piattaforma Netflix ha rilasciato, per i suoi abbonati, l’ultimo film scritto, diretto ed interpretato da Ricky Gervais. Special Correspondents , remake di una pellicola francese del 2009 (Envoyés très spéciaux), è un film comico, satirico, che si sofferma sul mondo del giornalismo, considerando ciò che è reale, ciò che “fa notizia”, ciò che piace alla gente, il tutto condito dalla continua ricerca della fama, la notorietà, il guadagno personale. Il film racconta la disavventura del giornalista radiofonico Frank Bonneville (Eric Bana) e del suo tecnico del suono, Finch (Ricky Gervais), che, per un’assurda disattenzione di quest’ultimo, si ritrovano senza passaporti e soldi a poche ore dalla partenza per l’Ecuador, dove è in corso una ribellione militare, pronta a degenerare in una vera e propria guerra civile. Frank e Finch, non potendo partire, per evitare la furia del direttore e, probabilmente, il licenziamento, si nascondono in città e decidono di trasmettere ugualmente, fingendo di aver raggiunto la loro destinazione. Ovviamente la situazione sfuggirà di mano ai due “inviati speciali”, che saranno costretti ad inventarsi l’impossibile per rendere la loro storia credibile. Frank è il classico giornalista disinvolto che aggira ed infrange la legge pur di portare a casa una notizia, è un mago della retorica, arrogante e considerato quasi una celebrità dagli ascoltatori della piccola radio locale in cui lavora. Finch è un uomo semplice, che ha perso, con l’età, la voglia di raggiungere “grandi obiettivi”, costantemente in ombra, sia a causa del suo lavoro, ma, soprattutto, della sua personalità. A questo si aggiunge il rapporto difficile con la moglie Eleanor (Vera Farmiga), che vorrebbe lasciarlo perchè stanca della sua vita piatta e monotona con lui. Dalla situazione complessa in cui i due protagonisti si ritrovano, però, i ruoli sono quasi destinati a scambiarsi, con la lenta rivalsa del tecnico del suono, che, dopo qualche disastro, cerca di salvare la situazione ingegnandosi come può, sfruttando le capacità che ha e che ha sempre sottovalutato. Ma la trasformazione più divertente ed interessante è sicuramente quella di Eleanor: sfruttando le assurde notizie inventate da Frank, che, rappresentando precisamente ciò di cui la gente e i giornalisti hanno “bisogno”, hanno portato notorietà ai due inviati, la moglie del tecnico del suono si ritrova sotto i riflettori, pronta a promuovere se stessa attraverso il dramma del marito bloccato in una zona di guerra. Ed ecco fama, soldi, successo, il tutto nato da una situazione apparentemente tragica, agli occhi del pubblico, ma fittizia, creata ad arte per “fare notizia”. Special Correspondents sembra un film leggero, una commedia semplice in grado di far sorridere e ridere, ma, tra le battute, nasconde (neanche troppo velatamente) una satira pungente rivolta a diversi aspetti della società, rivolta a quei giornalisti che farebbero di tutto pur di creare notizie appetibili, rivolta alla massa, al pubblico, che si nutre di tragedie e drammi, arricchendo chi cerca di cavalcare quest’onda di notorietà ed ipocrisia. Il tutto reso molto più semplice, immediato e capace di espandersi a macchia d’olio dal web e dai media moderni, che, come se ci trovassimo in un gigantesco “gioco del telefono”, riformulano ed ingigantiscono voci, rumors non verificabili, generando un effetto domino praticamente inarrestabile. Ricky Gervais, con i suoi personaggi bizzarri e sopra le righe, con una trama semplice, divertente, ma non priva di significato, ha realizzato un film comico che spinge inevitabilmente alla riflessione, soprattutto se rapportato a numerose vicende di cronaca che avvicinano (quasi) l’assurda situazione di Frank e Finch alla realtà. Ed è esattamente questo lo scopo di un’opera satirica.