Lecce- Muore di leucemia a soli 16 anni. Selvaggia Lucarelli: “Ecco una cosa che non avrei mai pensato di scrivere.”
Il 7 maggio prossimo Marco Barone avrebbe compiuto 18 anni, gli anni più belli, quelli che poi tutti ricordano con nostalgia perché regalano un brio e una consapevolezza tutta nuova, quelle della maggiore età, fatta di scelte proprie e grandi libertà, invece Marco è scomparso prematuramente quando ne aveva solo 16, a causa della leucemia. Sempre il 7 maggio, ovvero il prossimo sabato, i Crifiu suoneranno per lui a Gallipoli, in Piazza Tellini, alle ore 22, durante la manifestazione “Un regalo per te”, organizzata dall’associazione “Uniti per Marco SVS”- Gallipoli.
Per l’evento, si è mossa l’opinionista e giornalista per Il Fatto, Selvaggia Lucarelli, che in un sentito post di ringrazimento misto a cordoglio ha condiviso, con i suoi fan di Facebook e con i famigliari del giovane Marco, un ricordo di vita. Un suo personale filo rosso che, con grande abilità del destino, si è intrecciato con le vite protagoniste di questa triste vicenda. Un post che pubblichiamo integralmente:
“Due anni fa mio figlio Leon era in vacanza col papà nel Salento. Si sentì male per un qualche virus intestinale, lo ricoverarono nell’ospedale di Copertino. Mi ricordo di un aereo preso di corsa, di un arrivo in un aeroporto lontano decine di chilometri da quell’ospedale, dalla chiamata di un’amica, Isabella, che mi disse: “Ti faccio venire a prendere dal mio amico Vito che vive a Gallipoli, ti porta lui.”. Io non conoscevo Vito e quel gesto mi sembrò di una generosità, una gentilezza a cui non siamo più abituati. Vito arrivó con la figlia Martina di cui ricordo l’allegria e due occhi azzurrissimi. Fecero 60 km per un mio “grazie”. E per portarmi dal mio bimbo che stava male lontano dalla mamma. Quel gesto non l’ho mai dimenticato. A distanza di due anni mi trovo qui a scrivere una cosa che non avrei mai pensato di scrivere.
Un anno fa Vito ha perso suo figlio, Martina suo fratello. Marco aveva 16 anni ed è stato colpito da leucemia. Ricoverato all’ospedale di Taranto, è morto per ragioni che dovrà accertare un tribunale e che ora sarebbe lungo e prematuro provare a spiegare. Il 7 maggio Marco avrebbe compiuto 18 anni. Per lui, la sorella Martina, la famiglia e i suoi amici hanno organizzato un concerto con il suo gruppo preferito, Crifiu. Se siete da quelle parti portate un sorriso per Marco. Io non posso che mandare un grande abbraccio a Vito, Martina e a chi ci sarà, mentre vi lascio con quello che Martina ha scritto per il fratello:”
La Lucarelli poi ha pubblicato di seguito una lettera che Martina, la sorella di Marco, ha scritto per lui dopo la sua scomparsa:
“Ascoltavi sempre quella canzone, in bagno, sotto la doccia tra le urla di papà che odiava quel frastuono. Che poi, riflettendoci bene, sembra scritta proprio per te, ogni verso racconta un pezzo di te. Da quando sei andato via, quando siamo tristi, l’ascoltiamo e la cantiamo un po’ tutti, spesso con lo sguardo verso il cielo. Per me è come se ti avessi accanto quando lo faccio. Mi manca guardarti e sentirti vicino, soprattutto la notte. Magari ti avrei insegnato a guidare la macchina, anche se confesso che avrei avuto qualche difficoltà a lasciarti la mia per farti far pratica. Diciott’anni sono un traguardo importante, arrivano una sola volta nella vita per permetterti di lasciare alle spalle il tuo essere bambino. Ti svelo un segreto: per me, nonostante questo traguardo, saresti rimasto il mio bimbo, piccolo e indifeso. Persone speciali meritano festeggiamenti speciali organizzati da persone altrettanto speciali. Infatti, a nome tuo, vorrei ringraziare Alessio, Carmen e Gabriele, Chiara, Antonio, Emanuele e Francesco per tutto l’impegno che ci hanno messo, per la forza e la pazienza che hanno avuto e soprattutto per il pensiero e la voglia di festeggiarti in un modo speciale, cantando tutti insieme, a squarciagola, “C’È UN SOLE CHE SPLENDE AL DI LA’ DELLE NUVOLE”… Spero che tu sia felice, in qualsiasi posto ti trovi. Buon compleanno Teo mio.
Martina Barone”
Per chi volesse ricordare ancora lo studente di Parabita, l’appuntamento giusto è quello di domani, che fa incontrare musica e solidarietà che sia almeno di conforto a chi lotta contro la mancanza e il dolore della perdita di un figlio e di un amico.