Taranto – Sabrina Misseri fa ricorso contro il “no” della Corte d’Assise d’Appello. Vuole andare in convento
Confermata la scorsa estate in appello, la condanna all’ergastolo per il brutale omicidio di Sarah Scazzi, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, chiedono di scontare la pena ai domiciliari, rispettivamente presso un convento e presso una casa famiglia in centro Italia. L’istanza è stata presentata dai legali delle due donne, Nicola Marseglia e Franco Coppi per la Misseri, e Luigi Rella e Franco De Jaco per Cosima Serrano, ma respinta dal Tribunale di Taranto, in quanto la misura dei domiciliari, nel caso di Sabrina, non sarebbe adeguata – secondo la Corte d’Assise d’Appello – a contenere gli impulsi aggressivi della stessa, che non avrebbe ancora compreso le ragioni del gesto omicida nei confronti di Sarah.
La Corte d’Assise d’Appello dunque, lo scorso 4 aprile, ha rigettato l’istanza dei legali delle due donne, considerata la gravità dei fatti. Sabrina Misseri, detenuta presso la Casa Circondariale di Taranto dall’ottobre del 2010, ha presentato ricorso mediante i suoi difensori, e sarà discusso il prossimo 3 maggio. La Corte d’Assise d’Appello, motivando il diniego alla Misseri, ha affermato che “il soggiorno presso l’istituto religioso non è una misura idonea e compatibile con la pericolosità sociale dell’imputata”. Ne abbiamo parlato qui.
Ieri, il legale della Misseri, Nicola Marseglia, ha impugnato il “no” della Corte d’Assise d’Appello, chiedendo di comprendere le motivazioni di una persona che manifesta volontà di essere utile al prossimo, quello che in sostanza vorrebbe fare Sabrina, continuando a scontare la pena ai domiciliari presso una struttura religiosa. Per quanto riguarda invece le motivazioni con le quali la Corte d’Assise d’Appello ha espresso il suo diniego, la difesa precisa che Sabrina Misseri non potrà essere definita in eterno “socialmente pericolosa”, in assenza di avvenimenti e fatti che determinino nel tempo tale condotta.