Taranto – A visita per l’invalidità perché non riesce a parlare bene. La risposta choc della commissione
“Dovresti essere contenta che non puoi gridare”. Questo virgolettato, sarebbe la risposta che un medico della commissione invalidi dell’Asl di Taranto, avrebbe dato ad una paziente di 26 anni tarantina, reduce dall’asportazione di un tumore maligno alla tiroide, durante la visita tenutasi nel pomeriggio dello scorso 7 marzo. A denunciare la questione, dapprima sul social e successivamente al nostro giornale tramite un’intervista, è la signora Rosa Volpe, madre della paziente. La signora Volpe ci racconta il dramma della sua giovane figlia, che in seguito all’intervento a cui è stata sottoposta a fine gennaio, nonostante la bravura e la disponibilità del chirurgo (più volte elogiato dalla signora), ha purtroppo subito dei danni alle corde vocali, che non le permettono di esprimersi chiaramente. La ragazza infatti, mamma di due bimbe, ha difficoltà nello scandire le parole e anche nella deglutizione. Profondamente scossa per il prossimo ricovero in sala nucleare per la radio terapia, che la terrà per circa 20 giorni isolata e lontana dalle sue bambine, la risposta che avrebbe ricevuto lo scorso 7 marzo dalla commissione invalidi, l’ha di molto turbata. La signora Volpe ci racconta, che arrivati dinanzi alla commissione, uno dei medici, ha iniziato a porre delle domande a sua figlia. Le ha chiesto nome, età, ed altre domande personali. “Io ho pensato che avesse fatto queste domande per farla parlare e rendersi conto effettivamente del problema. Dopodiché il dottore le ha chiesto quale danno avesse subito, e mia figlia ha risposto di avere difficoltà nel parlare”. Dopo questa affermazione, secondo quanto scritto e raccontatoci dalla signora Volpe, il dottore in questione avrebbe risposto “Dovresti essere contenta che non puoi gridare”. La frase avrebbe profondamente offeso e turbato mamma e figlia. Abbiamo provato a chiedere alla signora Volpe se si fosse trattato di un modo allegro per sdrammatizzare e stemperare la tensione, da parte del medico, ma la stessa ci ha riferito che il medico era abbastanza serio, e che non avrebbe accennato sorrisi tali da far pensare ad una comune battuta per sdrammatizzare. “In quel momento non siamo riuscite a rispondere come avremmo voluto. Ci ha spiazzate. Ma mia figlia ha una reale difficoltà, sicuramente non eravamo lì per rubare nulla”.