Brindisi- Omicidio Presta. In TV parla il padre di Raffaella: “Mia figlia non aveva calcolato bene la ferocia che viveva vicino a lei”
Intervistato dalla giornalista del TG1 Emma D’Aquino, in un servizio andato ieri in onda sulla rete ammiraglia, parla Antonio Presta, il padre di Raffaella, l’avvocatessa brindisina 40enne uccisa, nella sua villa a Perugia, con due colpi di fucile dal compagno, Francesco Rosi.
” Ignoravo tutta la questione che stava vivendo mia figlia,” ha riferito il padre in lacrime alle telecamere. Rivelando di essere rimasto all’oscuro della tragica situazione matrimoniale che viveva sua figlia, almeno fino al 25 Novembre scorso, giorno in cui Francesco Rosi, 43enne, con due colpi di fucile le ha tolto la vita, mettendo la porola fine a quello che poi, durante le indagini, è risultato essere un matrimonio spigoloso, fatto di continui scontri e violenze, forse anche di tradimenti.
“Pare che il signor Rosi fosse dotato di una certa furbizia,” continua l’ex maresciallo dei Carabinieri. “All’inizo l’ha cominciata a picchiare dove non si vedeva”
Eppure, Raffaella, con un bimbo di sei anni a cui badare, non ha mai sporto denuncia, forse perché, confessa il padre, “Non aveva calcolato bene la ferocia che viveva vicino a lei.” Una ferocia cresciuta proprio nelle mura di casa e sfociata in un gesto estremo che ha sconvolto e distrutto intere famiglie.
Adesso, Francesco Rosi, secondo quanto riportato dal quotidiano PerugiaToday, è sotto stretta sorveglianza presso il reparto di osservazione psichiatrica della casa circondariale di Piacenza dopo aver tentato l’autolesionismo. A breve si chiuderanno le indagini preliminari. L’avvocato della famiglia Presta, Marco Brusco, parla della volontà di vedere riconosciuta l’aggravante della premeditazione e “Ci batteremo,” afferma nell’intervista rai “affinchè venga dato l’ergastolo al signor Rosi visto che non riteniamo qualsiasi altra pena congrua.”