Brindisi- Denunciati 5 soggetti per ricettazione. Recuperati una doblò, una moto e una pila in pietra.
Un attenta e continua attività di controllo del territorio è stata svolta nei giorni scorsi dal personale del Commissariato di P.S. di Ostuni, diretto dal Commissario Capo Gianni Albano, in linea con le direttive rese dal Questore di Brindisi Dott. Roberto Gentile.
Le denunce e il recupero dell’ingente refurtiva sono il risultato di tre distinti interventi compiuti dalle Squadra Volante e di Polizia Giudiziaria ostunesi nei comuni di Fasano ed Ostuni nonché nella frazione fasanese di Pezze di Greco.
I Particolari degli interventi: la prima vicenda trae origine dallo zelo e dall’attenzione di un poliziotto del Commissariato che, libero dal servizio, ha intercettato a bordo della sua autovettura, lungo la strada statale 379, all’altezza di Monopoli ed in direzione di Brindisi, un Fiat Doblò la cui targa risaltava agli occhi dell’Agente quale contraffatta, con numeri e lettere, come poi si appurerà meglio in fase di più approfondito controllo, modificati attraverso l’uso di un pennarello indelebile di colore nero. Altro particolare degno di nota era che il citato mezzo era preceduto da un autovettura che lo anticipava al fine di bonificare il territorio. Due circostanze che inducevano l’operatore a pedinare i due mezzi sino a quando gli stessi, giunti all’altezza della frazione di Pezze di Greco, svoltavano in una strada senza uscita, alla fine della quale si trovava una carrozzeria, meta dei veicoli in questione. Appostatosi a debita distanza, dopo circa 20 minuti di attesa, il poliziotto notava ripartire a folle velocità dalla carrozzeria solo 2 autovetture tra cui la stessa, con a bordo almeno 3 persone, che aveva preceduto il Doblò sino all’officina meccanica ove, invece, il veicolo commerciale veniva collocato. Fatta nel frattempo richiesta di rinforzi, unitamente agli stessi si raggiungevano i locali dell’officina nel cui piazzale antistante, effettivamente, veniva rinvenuto parcheggiato il Doblò sospetto. Dubbi che, in seguito ai primi accertamenti, si dimostravano fondati dal momento che il mezzo era stato rubato a Bari e le targhe erano state volutamente alterate al fine di evitarne il rintraccio durante il trasporto. Richieste spiegazioni al titolare della carrozzeria in merito alla presenza dei veicolo rubato, lo stesso rendeva ai poliziotti risposte del tutto fuorvianti ed evasive, soprattutto in netto contrasto con quanto perfettamente osservato dal poliziotto che, monitorandone costantemente gli spostamenti, aveva proprio notato giungere il mezzo poi appositamente parcheggiato nel piazzale. Pertanto, non fornendo una chiara indicazione sui motivi del possesso del mezzo provento di furto, il titolare della carrozzeria, identificato per D.M.S., nato a Fasano il 08.04.1977, veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi, per il reato di ricettazione del Doblò che, contestualmente sottoposto a sequestro penale, è stato altresì interessato da accertamenti scientifici volti all’individuazione di ulteriori indizi per poi essere, ad ultimazione degli stessi e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria in sede di convalida del sequestro, restituito al legittimo proprietario. Al vaglio degli investigatori ostunesi anche le telecamere di video sorveglianza della carrozzeria dalle quali potranno scaturire ulteriori indicazioni utili nel prosieguo d’indagine.
Il secondo intervento invece scaturiva da una certosina attività di verifica svolta dal personale della Squadra Volante e della Polizia Giudiziaria del Commissariato della Città Bianca presso un’altra officina di moto demolizione sita nel Comune di Fasano.
All’interno dei locali attenzionati, nonostante le numerose moto presenti, l’attenzione degli operatori di Polizia si soffermava su di una moto in particolare che aveva la targa staccata la quale, stranamente, era rinvenuta celata al di sotto di altri pezzi meccanici riposti su di un tavolo da lavoro presente all’interno dell’officina. Una circostanza questa che portava gli Agenti ad approfondire la verifica, rilevando anche il telaio del motoveicolo che, inserito unitamente alla targa scoperta ed individuata, all’interno della Banca Dati Interforze, permetteva di appurare che si trattava di mezzo rubato a Bitonto.
Anche qui, rivolte al titolare dei locali apposite richieste di chiarimenti in merito a quanto rinvenuto e sottoposto a sequestro penale, lo stesso sapeva riferire solo frasi prive di credibilità e fondamento che ne complicavano ancor di più la posizione.
Pertanto, condotto presso gli uffici di Polizia, dopo le formalità di rito, veniva compiutamente indentificato per A.S., nato in Germania e residente in Fasano il 18.02.1980 e, all’esito dei controlli esperiti, denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi per il reato di ricettazione.
L’ultimo risultato, invece, traeva origine da una denuncia presentata presso gli uffici del Commissariato da un cittadino di Ostuni che, riconosciuta tra la merce esposta da un’ambulante per la vendita, una pila in pietra con un pestatoio di legno antico, a lui sottratta, si rivolgeva ai poliziotti al fine di ottenere l’individuazione dei responsabili del maltorto.
L’immediata e scrupolosa attività d’indagine che veniva avviata subito dopo l’acquisizione della predetta denuncia, consentiva di svelare il percorso che, lungo il mercato nero della ricettazione, era stato compiuto dall’oggetto riconosciuto dal denunciante. Di fatti, gli accertamenti svolti, permettevano di acclarare che il venditore ambulante rintracciato dal legittimo proprietario della pila in Ostuni, l’ aveva comprata da un uomo durante un mercato dell’usato svolto nel Comune di Lecce; sentito quest’ultimo, questi riferiva inoltre che egli aveva, dal canto suo, ricevuto l’oggetto da un terzo individuo, anche quest’ultimo compiutamente identificato e condotto dai poliziotti in Commissariato in Ostuni. Così, all’esito della completa ricostruzione dell’accaduto, i tre, generalizzati per C.V., nato a Squinzano il 14.03.1957, G.G., nato a Squinzano il 04.12.1969 e T.L., nato a Torre Annunziata e residente a San Vito dei Normanni, venivano denunciati in concorso tra di loro, alla Procura della Repubblica di Brindisi per il reato di ricettazione, mentre la pila veniva sottoposta a sequestro penale in attesa di determinazioni da parte della competente Autorità Giudiziaria.
Gli interventi descritti ed effettuati in particolar modo nel Comune di Fasano e nella annessa frazione di Pezze di Greco, sono stati decisivi sul versante della prevenzione della commissione di reati contro il patrimonio quali rapine, furti, e scippi, avendo sottratto ai manigoldi, in corso di identificazione, mezzi rubati proprio al fine di impiegarli nella commissione di reati predatori anche particolarmente cruenti quali quelli compiuti col metodo delle cc.dd. spaccate.
La vasta operazione degli uomini del Commissariato di Ostuni dimostra la meticolosa attenzione della Polizia di Stato nell’attività di controllo del territorio nell’ottica del perseguimento della sicurezza generale e denota altresì, in riferimento alla vicenda della pila recuperata, quanto sia importante che il cittadino creda nella Istituzione Polizia di Stato investendola, così , delle proprie aspettative di risoluzione dei problemi.
Gli attenti servizi di controllo della giurisdizione di competenza, proseguiranno nei prossimi giorni non disgiunti dalla collaborazione della cittadinanza che la Polizia di Stato auspica possa essere sempre più consistente e tangibile nell’interesse generale.
Comunicato della Questura Brindisi.