Perugia- Omicidio Presta: “Questo non è tuo figlio” La rivelazione choc del marito.
“Questo non è tuo figlio”
Raffaella Presta, l’avvocatessa 40enne, originaria di San Donaci, avrebbe innescato così la rabbia nel marito Francesco Rosi, responsabile poi della sua morte.
Emergono dagli atti del gip di Perugia, Andrea Claudiani, i retroscena della vita sentimentale di Francesco Rosi, l’agente immobiliare di 43 anni, e Raffaella Preste, uccisa dal suo stesso marito a colpi di doppietta il 25 Novembre scorso.
Secondo quanto finora è emerso durante l’interrogatorio, Rosi avrebbe scoperto dalla moglie, poco prima di ucciderla, che il bambino di sei anni che credeva nato dal loro amore, era presumibilmente il figlio di un altro uomo. Raffaella Presta, durante l’ennesima lite che l’avrebbe portata poi alla morte, sarebbe esplosa nei confronti del marito pronunciando queste parole: “Questo non è tuo figlio”. O, perlomeno, sono queste le parole che l’uomo le avrebbe affidato.
Già nel dicembre del 2014, lo stesso imputato avrebbe rinvenuto, tra la cronologia dei messaggi registrati su un pc che la coppia condivideva, una chat che la moglie avrebbe scambiato con un autista di autobus.
Questo, insieme alla sconvolgente rivelazione lanciata dalla professionista il giorno della sua morte, avrebbe scatenato la rabbia dell’agente immobiliare che, armatosi di doppietta da caccia e accecato dalla gelosia, le ha poi sparato due colpi, ammazzandola. Durante l’interrogatorio, davanti al gip, Rosi avrebbe spiegato di aver avuto paura che la moglie potesse lasciarlo, portandosi via suo figlio.
I dettagli più agghiaccianti del delitto restano nella mente dell’imputato, il quale si dice incapace di ricostruirli per via di un black out mentale che gli impedisce di ricordare quanto compiuto.
Cade anche l’aggravante della premeditazione, in quanto il fucile era già presente sulla scena del crimine dato il fatto che Rosi era solito custodirlo carico, sotto il letto, per paura dei ladri.