Bonelli: “A Taranto zero soldi per bonificare. Confisca dei patrimoni per chi ha inquinato”
Confisca dei patrimoni, come previsto dai reati per mafia, per chi ha provocato il disastro sanitario a Taranto per finanziare le bonifiche e dare lavoro. È questa la proposta che il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, fa al premier Renzi. Pubblichiamo di seguito la nota stampa giuntaci in redazione.
“Faccio una proposta al presidente Renzi: si applichi per chi ha inquinato e provocato un disastro sanitario a partire da Taranto la procedura prevista per i reati di mafia arrivando alla confisca dei loro patrimoni per finanziare così le bonifiche e dare lavoro ai tarantini. ” lo dichiara il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. ” Renzi chieda al ministro Galletti perchè sino ad oggi – denuncia il leader dei Verdi – non ha attivato le procedure per la determinazione del danno ambientale a Taranto. Il punto è che, contrariamente a quanto dichiarato dal governo, per le bonifiche del territorio tarantino non c’è un euro a fronte di un danno ambientale stimato dai custodi giudiziari della procura in 8 miliardi di euro ed inoltre con la divisione dell’Ilva in due società tutto il tema dei risarcimenti verranno messi nella bad company e quindi rimarranno sulle spalle dello Stato” continua l’esponente ecologista. ” Trovo eticamente inaccettabile che i dolori e le vite perdute dei tarantini siano messi confinati in una ” bad company. Anche in assenza del decreto una cosa è certa, la proroga dell’applicazione delle prescrizioni ambientali prevede quella più importante: la copertura del parco minerali. Si torna così indietro nel tempo a quell’autorizzazione integrata ambientale del 2010 sottoscritta da governo e regione Puglia che il direttore generale dell’Arpa Puglia Assennato ha definito licenza di uccidere” conclude Bonelli.