Riduzione posti letto ospedalieri
La regione Puglia rischia la perdita di 300 posti letto in seguito ad un riordino ospedaliero varato negli ultimi giorni
In seguito al riordino ospedaliero e dei servizi sanitari, la regione Puglia rischia
la perdita di 300 posti letto, a causa di un tasso di mobilità passiva, che supera, in termini di
spesa quella degli anni precedenti -da 224 milioni di euro a 228.
Seppure le prestazioni fuori regione sono ridotte, questi dati dichiarano la Puglia, insieme ad altre regioni del sud, caratterizzate da una forte mobilità passiva.
E’ del tutto evidente che a fronte di una riduzione complessiva di interventi a basso peso
corrispondano prestazioni ad alta complessità, che hanno un impatto economico più elevato.
L’analisi della mobilità non può ridursi alle mere statistiche, seppure necessarie, ma ha
bisogno di accertare e conoscere in maniera articolata le componenti strutturali del fenomeno.
È necessario analizzare le cause e comprendere quali siano le ragioni che spingono i cittadini ad affidarsi a strutture extraregionali.
Le ragioni potrebbero rientrare nella carenza parziale o totale di determinate branchie specialistiche, nello scarso livello di informazione, nella scarsa qualità dell’offerta organizzativa alberghiera, carenze tecniche, o nella mancanza di personale ecc.
Queste ultime condizioni potrebbe spiegare il ricorso a farsi curare patologie di bassa o media
complessità, che altrimenti il sistema sanitario pugliese, con una diversa programmazione, può
garantire agevolmente.
L’USB Confederazione Puglia p. Gruppo lavoro Sanità resta in attesa del documento di un nuovo riordino della rete ospedaliera.
Certamente se le premesse sono le solite operazioni ragionieristiche, oppure come facilmente
prevedibile, si innescheranno conflitti campanilistici allora i risultati saranno dannosi per la
sanità pugliese e per tutti i cittadini bisognosi di un sistema pubblico sempre più adeguato e
rispondente alle esigenze proprie.