“La grande bellezza” dei piccoli
Intervista all’attore martinese Martino Meuli, ospite nei giorni scorsi del “Premio Barocco” a Gallipoli con Alba Parietti
E’ uno dei personaggi più amati del piccolo schermo. Nato con la commedia all’italiana assieme ad Alvaro Vitali e Lino Banfi, è passato con disinvoltura al piccolo schermo, partecipando a “Quelli che il calcio…” e a “Colorado Caffè Live” in coppia con Mandi Mandi. Stiamo parlando del martinese Martino Meuli, tornato al cinema da qualche anno, con alcuni ottimi registi italiani, prima con il film per la televisione di Lina Wertmuller “Mannaggia alla Miseria” ed in seguito in “E’ stato il figlio” di Daniele Ciprì assieme a Toni Servillo e “Una donna per amico”, a fianco di Laetitia Casta e Fabio De Luigi. Lo abbiamo raggiunto per fare il punto sulla sua carriera e per conoscerlo anche al di fuori del piccolo e del grande schermo: “Non sono soltanto un personaggio, ma sono una persona a cui piace aiutare la gente. Dispenso consigli. Mi piace molto ascoltare”, ci dice infatti sin da subito. Meuli è stato anche ospite, giovedì sera, al Premio Barocco di Gallipoli, presentato da Alba Parietti. Di seguito la sua intervista, apparsa sul settimanale “Pugliapress” in distribuzione da venerdì scorso.
Hai lavorato con grandi registi e grandi attori, ma a quali sei più legato?
Il regista migliore con cui ho lavorato è Mariano Laurenti, per il film “L’infermiera di notte” con Gloria Guida. Sono molto legato a Laurenti perché si tratta del personaggio con cui ho iniziato la mia carriera in questo mondo, visto che per i suoi film cercava un tipo particolare.
Dopo il cinema sei passato alla televisione.
Esatto: nel 1990 ho conosciuto Mandi Mandi, che è stato il mio maestro e mi ha portato ad essere quello che sono. Con lui prima ho fatto una parodia del “Grande Fratello” per una tv friuliana, “Il Grande Fraschiello” ed in seguito ho collaborato a “Quelli che il calcio” di Simona Ventura su Rai Due e “Colorado Caffè” su Italia 1.
Nel tuo percorso hai anche incontrato una delle icone del cinema italiano contemporaneo, Toni Servillo, l’attore protagonista de “La grande bellezza” di Sorrentino. Che tipo è Servillo?
Con Toni Servillo ho partecipato al film “E’ stato il figlio” ed il mio ruolo è stato quello del prefetto. E’ un personaggio favoloso e ti spiego il motivo raccontandoti un aneddoto. Quando mi vide disse al regista: “Questo dove sei andato a trovarlo? Sarà un attore che avrà fortuna, perché è un jolly nel cinema italiano”. Spero abbia ragione.
Nell’ultimo periodo hai partecipato ad alcuni film girati nella tua amata Puglia. Che rapporto hai con il pubblico pugliese?
Sono amato da tutti, sia a Martina che fuori. Questo te lo dico perché a Martina sono in molti a fermarmi, visto che ispiro simpatia ed anche quando vado in giro per l’Italia mi accorgo dell’affetto del pubblico. Una volta ho incontrato alcuni fan persino in Friuli.
In che veste ti vedremo in futuro?
Il mio più grande desiderio è quello di condurre programmi per bambini, tipo “Piccoli fans” di Sandra Milo, perché sono loro a farmi divertire, da sempre.
Come ti descriveresti al di fuori dello schermo?
Non sono soltanto un personaggio, ma sono una persona a cui piace aiutare la gente. Dispenso consigli. Mi piace molto ascoltare, tanto che al conservatorio Tito Schipa dico sempre ai ragazzi che sono tutti figli miei.
Domenico Fumarola