Taranto: Estate alle porte. Parla la “Fiamma tricolore”
All’indomani dell’avvio della stagione estiva 2010, come suo costume il territorio ionico si fa trovare impreparato all’appuntamento, al contrario di altre realtà pugliesi come la zona salentina e quella garganica. Da una esegesi socio economica della situazione ormai presente da parecchi decenni e mai affrontata in modo serio come più volte sottolineato dagli operatori del settore, la situazione scabrosa e vergognosa è da imputarsi solo ed esclusivamente alla inerzia dei nostri politici riferendoci in tal caso alla mancata opera di sinergia politica e logistica posta in essere dalla amministrazione provinciale Florido che anche per l’anno 2010 non ha saputo creare le condizioni necessarie e sufficienti per porsi a capo della cordata dei comuni della litoranea ionica in modo tale da affrontare il problema logistico della mancanza delle infrastrutture quale pilastro principale per il lancio della economia turistica ionica come alternativa alla economia della industri pesante rappresentata dal siderurgico e dalla raffineria. Al presidente florido vanno i complimenti di fiamma Tricolore Taranto perché nei cinque anni passati e nell’ultimo trascorso non è stato in grado insieme alla sua giunta di varare progetti seri per il settore turistico per quanto riguarda la zona di Taranto; pertanto all’uopo ci chiediamo quali ragioni dovrebbe avere un imprenditore piccolo o grande, settentrionale o meridionale ad investire in un territorio, sapendo che qualora mettesse piede sullo stesso sarebbe soffocato dalla inerzia e dal lassismo della classe politica dirigente? La risposta quindi è una ed una sola, nessuno mai investirà su questo territorio perché il problema è politico; ciò non si vuole volutamente che tale area progredisca e vada avanti non comprendendo a tutt’oggi le ragioni che fungono da intralcio allo sviluppo economico turistico dell’area ionica. Di contro input positivi al settore turistico paesaggistico favorirebbero anche il potenziamento del turismo agro alimentare e culturale essendo Taranto la città, l ricordiamo, che ospita nel proprio seno il Museo Archeologico nazionale oggi denominato a detta dei compagni della sinistra MARTA. Percorrendo la litoranea ionico salentina giungendo alla altezza del comune di Pulsano e precisamente in prossimità dello stabilimento balneare Fatamorgana, osservare quello spettacolo indecoroso a distanza di dieci anni dal macabro incendio e meditando che in tale decennio nulla è stato fatto per la riqualificazione paesaggistica, turistica e commerciale della zona, si trovano a tal punto tutte le conferme alle teorie su esposte realtive alla inerzia della azione politica. Lo stesso stato di degrado complessivo della litoranea che comprende tutti i comuni da Taranto a Torricella, evidenzia un disinteresse generale sull’argomento che ha dell’incredibile, con una politica edilizia selvaggia in quanto si nota una certa disarmonia delle costruzioni evidenziando nelle stesse una mancanza di un piano regolatore per la loro edificazione successivamente molte delle stesse andrebbero abbattute in quanto deturpano i paesaggio perché edificate non a ridosso dei costoni rocciosi o delle spiagge, bensì sui costoni stessi e sulle spiagge stesse, deturpando di fatto l’ambiente in primis e in secondo luogo il paesaggio. Purtroppo la politica di taluni comuni della costa ionica, volta al risanamento di tali brutture con la concessione di condoni edilizi, ha fatto si che tali situazioni divenissero la normalità, però alla luce di tutto ciò Fiamma Tricolore Taranto chiede un intervento delle competenti autorità ipotizzando la revocatoria dei condoni edilizi e successivamente chiedendo di abbattere tali abitazioni e creare le condizioni affinché si potessero impiantare villaggi turistici, stabilimenti balneari meglio organizzati e a supporto di tutto ciò una rete di strutture alberghiere. Prendendo spunto anche dalle ultime iniziative del governo centrale, atte a ridare linfa al turismo sportivo, Taranto e il suo hinterland potrebbero tranquillamente candidarsi ad aree a atte alla realizzazione di campi da golf che lavorando in sinergia con quanto su esposto potrebbero dare impulso positivo alla economia ionica tutta.