Bari – Integrazione e cultura per combattere il terrorismo. Decaro incontra la Comunità islamica
Dopo gli attentati a Parigi è psicosi (quante volte compare questo termine nelle prime pagine delle grandi testate?). Siamo chiusi, lo dicono i giornali nazionali, in un circolo vizioso: il livello di allerta sale e la paura di subire nuovi attacchi terroristici ha già fatto cambiare abitudini e stile di vita alla maggior parte degli italiani. “Abbiamo bisogno di fare di tutto per controllare ogni minaccia ma abbiamo anche la consapevolezza che chi vuole rinchiuderci in casa non può avere la meglio” è il monito del premier Matteo Renzi. Il rischio, da non sottovalutare affatto, è che la situazione possa sfuggire di mano. Le risposte dell’antiterrorismo sono diverse. A Bari, come del resto in tutte le città italiane ed europee, si insiste sul binomio integrazione-cultura, quale antidoto al terrorismo.
Il 20 novembre il sindaco di Bari Antonio Decaro ha incontrato i vertici della Comunità islamica a sostegno dell’integrazione, della pace e della civile convivenza tra popolazioni di diverse religioni. All’incontro hanno partecipato anche l’Imam Abdul Rahaman Ayub Said, Presidente della Comunità Islamica di Puglia e Presidente del Consiglio Supremo dell’Islam in Italia (CSI); dott. Alì Mohammed Alessandro Pagliara Responsabile organizzativo degli Affari Istituzionali della Comunità Islamica di Puglia e Alì Potito Dicuonzo, rappresentante della Comunità Islamica di Bari; dott. Vito Leccese, capo di gabinetto del Comune di Bari.
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il ruolo della cultura, quale arma efficace contro il germe della violenza- “il fenomeno del terrorismo ha un’origine di carattere culturale e quindi spetta a noi andare a scovarlo laddove è presente ma siamo certi di affermare che senza dubbio si trova negli ambienti di svantaggio sociale, dove ci sono coloro che possono sentirsi emarginati” ha commentato il Presidente della Comunità islamica d’Italia Sharif Lorenzini.
Scienza docet: “non curare ma prevenire” è lo slogan lanciato dai rappresentati della Comunità islamica e dal primo cittadino. Il dovere, quindi, è quello di prevenire le derive fondamentaliste. Soddisfatto dell’incontro il sindaco Decaro: “abbiamo deciso di avviare incontri periodici con la Comunità islamica durante i quali parleremo delle difficoltà che viviamo ogni giorno nella nostra città”. Ci teniamo oggi a dire – ha concluso il primo cittadino – che la Comunità islamica non ha nulla a che fare con il terrorismo, con tutto ciò che è accaduto a Parigi e che continua ad accadere in queste ore. Coloro che compiono questi gesti assurdi sono persone che lavorano per interessi personali, per il male e che utilizzano la religione come strumento per raggiungere i loro interessi personali.