Nulla da fare per Alberobello, Brindisi e Gallipoli: sarà Pordenone la Capitale italiana della Cultura 2027

Per qualcuno arrivare alle fase finale a 10 è stato, come ogni anno, già un successo, spendibile dal punto di vista dell’immagine e della risonanza mediatica. Per altre, invece, essere in quella lista voleva dire cullare aspirazioni legittime di vittoria.
Le pugliesi Alberobello, sostenuta fra l’altro da Castellana Grotte, Noci e Polignano a Mare, Brindisi e Gallipoli, in particolare le prime due, dopo le audizioni svolte due settimane fa davanti alla commissione esaminatrice, che avevano riscosso molto apprezzamento, cullavano più di una recondita speranza di vittoria, presentandosi all’appuntamento di oggi fra le concorrenti certamente più attrezzate.
Invece la Capitale italiana della Cultura del 2027 sarà la friulana Pordenone. Il verdetto è stato pronunciato poco dopo mezzogiorno dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia tenutasi nella sala Spadolini del ministero e trasmessa sul canale youtube dello stesso.
Erano presenti in prima fila tutti i sindaci dei Comuni candidati al prestigioso riconoscimento. Oltre alle tre pugliesi, e alla vincitrice, le altre finaliste erano: Aliano, La Spezia, Pompei, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza e Savona.
Le motivazioni che hanno portato alla scelta di Pordenone sono state lette dal ministro Giuli nel corso della proclamazione. In particolare il dossier è stato premiato perché propone “un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata è la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività”.
“Il progetto si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico”.
“Apprezzata, inoltre, l’integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative, che garantisce una rete solida e partecipativa. La particolare attenzione rivolta ai giovani, non solo come fruitori ma come protagonisti del processo creativo, conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto”.