L’Ordine dei geologi interviene sul crollo di Bari: “servono immediati interventi di verifica dei fabbricati”

L’Ordine dei geologi della Puglia interviene sulla vicenda di Bari che ha emozionato l’Italia, con il ritrovamento in vita della donna rimasta vittima del palazzo posto in via De Amicis, nel quartiere Carassi, recentemente interdetto ai suoi residenti per il grave stato di ammaloramento nel quale versava.
Nel felicitarsi con le unità dei Vigili del fuoco e dei soccorritori che hanno reso possibile l’intervento di recupero dell’anziana, i geologi pugliesi pongono una questione complessiva, a livello nazionale, relativa alla sicurezza, alla stato di manutenzione delle costruzioni civili.
” L’Italia deve però fare una profonda riflessione. – afferma Giovanna Amadei, presidente dell’Ordine regionale dei geologi– Il crollo della palazzina a Bari pone ancora una volta il problema della sicurezza statica delle nostre abitazioni, specie di quelle rientranti nei centri storici. Ovviamente trattasi di una disamina di carattere generale che non vuole entrare in eventuali indagini di carattere giuridico ma sottolineare come la componente geologica rivesta sempre il suo ruolo. La riflessione è sulla sicurezza degli edifici datati.
La palazzina, costruita circa 70 anni fa, potrebbe aver subìto il cedimento di un pilastro, seppur da poco erano iniziati i lavori di consolidamento statico a seguito di ordinanza del comune. Il problema è proprio questo: spesso ci troviamo di fronte ad un patrimonio datato e/o storico, realizzato con fondazioni superficiali o semplicemente “poggiate” su terreno; abitazioni che, magari, non sono state adeguate alle normative sismiche vigenti ma che nel tempo potrebbero avere subìto notevoli rimaneggiamenti.
Spesso anche con la realizzazione di condotte si va a rimaneggiare il terreno di base/fondale, creando possibili variazioni o ridistribuzione dei carichi oppure si possono verificare delle perdite e dilavamenti ad opera delle acque con conseguenti cedimenti differenziali, modifica degli equilibri statici e perdite di efficienza complessivi. Dobbiamo ricordare che le nostre città sono cambiate, che ogni giorno subiscono stress legati al traffico, al clima, alle scosse sismiche che si possono verificare.
Ecco perché sarebbe opportuno mappare ogni città, capire lo stato di salute di ogni fabbricato, pubblico e privato, comprenderne gli interventi che necessitano per renderli efficienti specie in termini di staticità.
In fondo la casa dovrebbe essere il luogo dove ognuno si sente al sicuro ma la sicurezza richiede anche conoscenza del luogo in cui si è edificato e interventi quando la staticità è compromessa”, concludono i geologi pugliesi.
Un intervento del genere si rende urgente tanto più in un territorio come quello italiano, fragile, altamente urbanizzato, spesso vittima dell’abusivismo edilizio, soggetto all’azione frequente dei terremoti, sia pure di lieve entità, per via della sua collocazione.
Un intervento che prevederebbe certo una spesa da parte dello Stato, se lo stesso non fosse invece costretto a far fronte alle dissennate sirene militaristiche di una Commissione europea priva di qualsiasi decoro morale.