A Lecce si litiga per il rifacimento delle strade in vista del Giro d’Italia. Poli Bortone chiede aiuto al governo.

Un impegno di spesa che si aggira fra i 2 milioni e i 2 milioni e 500 mila euro. A tanto ammonta la cifra che il Comune di Lecce dovrebbe trovare per il rifacimento dei 24 km di strade che ricadono all’interno del suo territorio e che saranno coinvolti dall’arrivo della quarta tappa del Giro d’Italia, il prossimo 13 maggio.
Un impegno certamente non indifferente, che le casse comunali non hanno la possibilità di sostenere, ma inderogabile, perché l’organizzazione del Giro chiede che le strade su cui passa la carovana rosa debbano essere qualcosa di più simile possibile ad un tavolo di bigliardo, soprattutto quelle del finale di tappa.
Ecco quindi, a distanza di poco più di due mesi dall’evento, scoppiare fragorosa la polemica politica, in seno al Consiglio comunale leccese ed anche a livello regionale. A Palazzo Carafa perché l’operato della Giunta comunale è stato messo severamente alla berlina da parte dell’ex sindaco e Consigliere comunale Carlo Salvemini, il quale ha fatto presente come a gennaio di quest’anno, quando già si sapeva della tappa leccese del Giro, nello schema di bilancio 2025/2027 non fosse previsto alcun impegno finanziario del Comune per l’attraversamento della carovana del Giro, per poi giungere al 28 febbraio quando la Giunta Poli modifica lo schema di bilancio approvato il 10 gennaio – sforando tutti i termini di legge – e scrive che “è necessario intervenire con una variazione tra voci di spesa per il finanziamento delle quota di contributo per il Giro d’Italia 2025”.
Ed infine ammetter il 3 marzo, ha aggiunto Salvemini, di non sapere da quale capitolo del bilancio reperire il finanziamento per il rifacimento delle strade.
Ricordando allora l’importanza della manifestazione ed il ritorno di immagine e quindi economico garantito dallo stesso per l’intero territorio regionale, Adriana Poli Bortone ha aperto in questi giorni un’interlocuzione anche con la Regione, trovandosi tuttavia la porta sbattuta in faccia, poiché il governatore Emiliano ha dichiarato che l’ente da lui presieduto non si occupa normalmente di reperire fondi per le strade dei Comuni della Regione, ed aggiungendo che oltre a quelle di Lecce saranno attraversate nella due giorni pugliese del Giro d’Italia 2025 le strade di molti altri Comuni. Quasi per dire, se dovessi aiutare Lecce, dovrei aiutare anche le altre città.
Il sindaco ha aperto quindi un canale con il Governo, parlando della questione col ministro dello Sport Andrea Abodi, che negli scorsi giorni è stato in Puglia, cercando chiaramente di far fruttare l’autorevolezza della propria figura all’interno di un Governo a lei amico, più di quanto possa esserlo quello regionale certamente.
Nell’attesa di conoscere se il Governo Meloni andrà in qualche modo incontro alle richieste del Comune di Lecce o come questo riuscirà a risolvere diversamente il problema, due considerazioni: la prima è che la qualità scadente delle strade comunali leccesi, o quantomeno il loro non adeguato stato di manutenzione, dipende anche da chi ha preceduto il sindaco Poli Bortone alla guida della Città fino al giugno dello scorso anno, quindi alle giunte guidate da Salvemini.
La seconda è che suona come un atto di sciacallaggio l’intervento del PD di Brindisi, che ha proposto che l’arrivo della quarta tappa del Giro 2025 sia spostato a Brindisi, visto che ci risulta che molte strade brindisine siano state addirittura poste sotto il limite di percorrenza dei 30 km/h, a causa dello stato in cui versano. E i corridori del Giro d’Italia nel finale di tappa raggiungono il doppio della velocità.