Il cielo si colora per Alfredo: un addio tra lacrime e palloncini

L’ultimo saluto al piccolo Alfredo nella Basilica di San Martino, tra dolore e commozione
La pioggerellina cadeva leggera sulle strade di Martina Franca, come se anche il cielo piangesse per Alfredo.

Gocce sottili scivolavano sui volti già segnati dal dolore, si mescolavano alle lacrime di chi, con il cuore spezzato, era entrato nella Basilica di San Martino per dare l’ultimo saluto a quel bambino che, in soli cinque anni, aveva lasciato un segno profondo.

Dentro la chiesa, il dolore era palpabile. C’erano lacrime e pianti, perché la morte di un bambino tocca tutti, va oltre ogni comprensione.
Il piccolo feretro bianco era circondato dai fiori, dagli sguardi persi nel vuoto, dalle mani che si stringevano per farsi forza.
Don Peppino Montanaro ha celebrato la messa con una voce velata dall’emozione, cercando di trovare parole di conforto per i genitori distrutti dal dolore.
Le maestre di Alfredo, Annamaria e Donatella, lo hanno ricordato con occhi gonfi di pianto, mentre la dirigente scolastica, dottoressa Roberta Leporati, ha espresso il pensiero di tutti:
“La morte di un bambino è qualcosa che lascia senza parole. Ci stringiamo ai suoi genitori, con la consapevolezza che il suo sorriso vivrà nei nostri cuori per sempre.”
E poi, mentre la funzione volgeva al termine, la pioggia si è fatta più lieve, quasi un sussurro del cielo.
Quando il piccolo Alfredo è stato portato fuori, il grigio della giornata si è spezzato: decine di palloncini bianchi e azzurri sono stati lasciati volare, come se la sua anima leggera si stesse librando verso l’alto, oltre le nuvole, oltre il dolore.
Oggi, Alfredino è in Paradiso, dove il dolore non esiste, dove i bambini giocano tra le nuvole, dove il suo sorriso continua a brillare, eterno.
