Fede e tradizione: Intervista a Padre Filippo D’Alessandro, rettore della Basilica della Madonna del Pozzo

Padre Filippo D’Alessandro è il cuore pulsante della Basilica della Madonna del Pozzo, situata nel piccolo e storico comune di Capurso.
Come Rettore della Basilica della Madonna del Pozzo,non solo amministra le funzioni quotidiane di questo luogo sacro, ma è anche il custode della sua ricca eredità spirituale e culturale.
Nato e cresciuto proprio a Capurso all’ombra del santuario, Padre Filippo ha dedicato la sua vita a perpetuare la tradizione di fede, speranza e miracoli che caratterizzano questo luogo sacro.

Con una profonda conoscenza della storia del santuario e una connessione personale con la comunità locale è una figura chiave nell’organizzazione e nella celebrazione degli eventi religiosi che attraggono fedeli da tutto il mondo.
Il suo è un impegno costante verso l’accoglienza e il sostegno spirituale, rendendo la Basilica un faro di luce per quanti cercano conforto e ispirazione.
La sua vocazione non è soltanto quella di guidare le preghiere o di gestire le attività basilicali, ma anche di trasmettere il messaggio di fede e miracoli che la Madonna del Pozzo rappresenta.
Attraverso il suo servizio, Padre Filippo ha rafforzato il legame tra la basilica e la comunità, enfatizzando il ruolo della chiesa come centro di vita comunitaria e spirituale.
Con umiltà e dedizione, continua a ispirare e a guidare la sua comunità, mantenendo vivo il culto di un’eredità che risale a secoli fa.

Padre Filippo, ci può raccontare come si svolgono le preparazioni per la festa della Madonna del Pozzo?
“Noi, come Santuario e come frati, viviamo questo appuntamento importante che è già iniziato domenica 14 luglio con l’ intronizzazione della statua dell’immagine della Madonna in Basilica per un intero mese di preghiera di preparazione.
Poi c’è la grande novena per giungere a questa ultima domenica di agosto, che è il culmine dei festeggiamenti.
Ovviamente a noi compete la parte spirituale di questi festeggiamenti, che è anche il momento più bello perché accogliamo tanti pellegrini.
Questo rituale si rinnova specialmente il giorno della festa con l’apertura della Basilica alle quattro del mattino, le Sante Messe, l’uscita della Madonna.
Questa processione sotto il sole, preceduta da tanti grandi e piccoli ceri, la processione notturna del carro trionfale.”
Come viene celebrato il corteo storico e qual è il suo significato?
Il corteo storico che faremo il 30 agosto è molto significativo perché fu proprio lo stesso giorno del 1705 che il sacerdote Don Domenico Tanzella volle scrutare all’interno di questa cisterna, che cosa aveva causato la sua guarigione scendendo in questo pozzo.
Si trovò dinanzi a questa bellissima immagine della Vergine Maria che tiene tra le braccia il bambino Gesù, con il rotolo e le scritture tra le mani. È questo il messaggio che scaturisce dalla nostra festa.
L’acqua del pozzo è tra i protagonisti di questa ricorrenza

Molta gente che viene in questi giorni scende in quel pozzo e ripete questo gesto di scendere all’interno di questa cisterna per attingere quel sorso d’acqua che è un grande simbolo.
L’acqua ci ricorda il senso di purificazione e di freschezza e ci riporta al nostro battesimo. L’acqua poi viene portata agli ammalati e viene distribuita in altri luoghi dove questa tradizione si mantiene viva, come la città di Squinzano che ha festeggiato domenica scorsa
Qual è stata la storia e l’evoluzione del culto della Madonna del Pozzo di Capurso?
Le cronache raccontano che Don Domenico Tanzella, gravemente ammalato, ebbe una visione della Madonna che gli chiese di bere l’acqua di questo pozzo che stava in aperta campagna.
Un pozzo prosciugato che nessuno usava più. Dopo aver bevuto quest’acqua, guarì prodigiosamente.
Questa immagine poi si staccò da sola dalle pareti del pozzo e fu portata nella Basilica.
Grazie anche ai frati alcantarini del tempo, il culto si è diffuso. La Basilica in seguito è stata elevata a Basilica reale e poi a Basilica minore dal Papa, su richiesta di Ferdinando II di Borbone.
Come vive la comunità questo evento ogni anno?
Io, che sono nato qui a Capurso e vivo all’ombra di questo santuario, vedo ogni giorno tante testimonianze attuali di questi anni di questi giorni.
Tante testimonianze di miracoli e di guarigione del corpo e dello spirito avvengono perché tanti scendono qui, bevendo l’acqua da quella fontana.
È un grande evento che ricordiamo il 20 maggio di ogni anno.
Mentre la Basilica della Madonna del Pozzo a Capurso continua a essere un punto di riferimento spirituale e culturale, la figura di Padre Filippo D’Alessandro emerge non solo come guida, ma come simbolo vivente dell’eredità di fede del santuario.
La sua dedizione non si limita alla gestione quotidiana della Basilica; è un continuo impegno verso la promozione di un messaggio di speranza e rinnovamento che risuona ben oltre le mura del santuario.
Con ogni festa della Madonna del Pozzo, Padre Filippo rinnova l’invito a tutti, credenti e non, a partecipare a un evento che è tanto una celebrazione della fede quanto un profondo rituale di comunità.
Sotto la sua guida, la Basilica non è solo un luogo dove pregare, ma un luogo dove la comunità si incontra, si supporta e cresce insieme, riflettendo il vero spirito di Capurso.
La passione di Padre Filippo per la sua missione garantisce che la storia di questo luogo sacro continuerà a ispirare le generazioni future, mantenendo viva la tradizione di un luogo dove i miracoli sono tanto parte del passato quanto della speranza per il futuro.