Ritrovato Domenico: la mobilitazione di una comunità e un mistero da risolvere
Questa mattina, Domenico Gallo, un bambino di due anni, era scomparso davanti alla sua casa in una sperduta contrada di Locorotondo.
La gente e non solo di Locorotondo, si è mobilitata immediatamente, unendosi alle forze dell’ordine per una ricerca frenetica.
Il ritrovamento del bambino ha suscitato molti interrogativi, alimentando il sospetto di un possibile intervento esterno.
Una storia che lascia spazio a riflessioni profonde e un ringraziamento collettivo.
Ritrovato Domenico, il bambino di due anni che era scomparso questa mattina davanti a casa sua.
Siamo stati tra i primi arrivati sul posto e la prima cosa che mi viene da dire è che c’è stato un continuo arrivo di gente, tanta gente, di ogni età arrivata da ogni parte che si è immediatamente messa a disposizione.
Tanti fai da te a setacciare campagne, strade, tratturi.
Sentivo spesso dire: “Io ho un bambino, un nipote, un parente di quella età”.
Via, via la gente aumentava: Carabinieri arrivati anche da Bari, elicotteri che hanno sorvolato palmo per palmo il territorio, protezione civile, vigili del fuoco, cinofili con cani addestrati e tanti, tanti volontari.
Per la prima volta nella mia carriera di giornalista, devo dire che questa volta i curiosi era pochi.
È stata una corsa contro il tempo; bisognava fare prima che calasse la sera, sarebbe stato difficile continuare le ricerche.
La notizia era diventata subito nazionale con le maggiori testate presenti, noi stessi abbiamo passato dei filmati a dei colleghi.
Il bambino è stato ritrovato a 2 chilometri di distanza, spaventato e con delle escoriazioni.
Ma come avrebbe fatto ad arrivare fin lì un bambino di due anni che aveva iniziato a camminare da poco?
Già, un mistero, e saranno le forze dell’ordine a trovare delle spiegazioni logiche.
Per tutta la giornata è stato sul posto il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano, ed è lui che aumenta i nostri dubbi: “È davvero un mistero, direi così a sensazione che è praticamente impossibile.
Il bambino avrebbe attraversato strade, campagne. Nel tragitto che ha fatto ci sono decine di case ed in questo periodo tanti turisti.
È impossibile che nessuno non se ne possa essere accorto, ma mi rimetto alle indagini che faranno i carabinieri, anche grazie a delle telecamere di abitazioni. Io un pensiero me lo sono fatto: è stato grazie a voi della stampa.
Il grande clamore fatto in pochissimi minuti potrebbe aver allarmato qualcuno che potrebbe aver preso il bambino e potrebbe averlo lasciato lì. Questa è la mia idea”.
La stessa è l’opinione di alcuni investigatori che hanno voluto rimanere anonimi.
Si indagherà. Di certo, da questo momento, la famiglia del bambino, insieme ad altri suoi tre fratelli, starà molto più attenta.
Innanzitutto il proprietario dell’immobile di sicuro vorrà mettere un cancello, per non avere delle responsabilità se accadessero fatti di questo genere.
È finita bene, non vogliamo dare a nessuno colpe, tranne quelle alle quali potrebbero portare delle indagini.
Ma un esame di coscienza va fatto.
Oggi, per salvare quel bambino, è stato fatto un gioco di squadra ed abbiamo vinto tutti.
Stasera siamo più contenti e, come disse una volta Papa Giovanni nel discorso alla luna, andando a casa abbracciamo i nostri figli e i nostri nipoti. Abbracciamoli forte.
Sarà un abbraccio diverso dal solito.