Salvemini e Poli Bortone sul filo di lana (e della tensione). Il tema dei 5000 posti auto in città
A pochi giorni dal ballottaggio che deciderà chi sarà il sindaco di Lecce per i prossimi cinque anni (nelle città si voterà, oltre che domenica dalle 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15) la contesa fra Carlo Salvemini, sindaco uscente, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra, e Adriana Poli Bortone, ex sindaco, candidata per il centro destra, in queste ore verte sul tema di uno dei punti rilevanti del programma presentata da quest’ultima, quello di 5000 nuovi posti letto da mettere a disposizione delle migliaia di persone che ogni giorno arrivano a Lecce dalla sua ricchissima costellazione di comuni limitrofi, per lavoro, per l’università, per lo svago, oltre che ai residenti stessi.
Secondo Salvemini, che è intervenuto duramente sulla questione in una conferenza stampa tenutasi nel suo comitato elettorale, Poli Bortone starebbe semplicemente millantando, facendo una promessa completamente irrealizzabile, alla luce principalmente di quanto già esiste e di quello che la sua giunta stava già realizzando in materia.
Facendo puntualmente l’elenco dei posti auto già disponibili, suddivisi fra quelli in viale De Pietro e Largo Settelacquare e quelli in via di realizzazione, ovvero area ex caserma massa, ex foro boario e quelli che verranno fuori una volta ultimato il ribaltamento della stazione ferroviaria, si arriva a circa tremila posti auto. Poli Bortone dovrebbe quindi chiarire precisamente dove pensa di tirare fuori ulteriori 5 mila posti auto, a meno che la sua offerta non si riferisca, ha aggiunto maliziosamente, alla possibilità di rendere a pagamento quelli che attualmente sono posti coperti da strisce bianche.
Poli Bortone invece rilancia sull’argomento, senza entrare nel merito della loro localizzazione, nel giorno in cui ha siglato un’intesa con uno degli altri due candidati presenti al primo turno, il dottor Agostino Ciucci, basata su alcuni punti qualificanti. Oltre ai posti auto, Ciucci ha affermato che darà ai suoi sostenitori un’indicazione di voto in favore della Poli anche per “l’impegno di non dare seguito alle follie dell’Agenda 2030 su città a 15 minuti, città a 30 chilometri orari, città a settori e relativa videosorveglianza, garanzia di pagamento in contanti in tutti gli uffici comunali”.
Inoltre, attenzione alle verifiche sul tema dell’elettromagnetismo e per la promozione di una delibera per intitolare l’aula consiliare o un altro plesso comunale alla figura di Giuseppe De Donno”, il medico originario del Salento morto nell’estate del 2021 dopo aver messo a disposizione della comunità scientifica rilevanti scoperte nella cura al Covid.
L’altro candidato sindaco al lizza nel primo turno, l’ex 5Stelle Alberto Siculella, ha invece confermato la propria linea di equidistanza dai due candidati, lasciando a coloro i quali lo hanno sostenuto totale libertà di scelta su cosa fare. I due candidati civici hanno raggiunto complessivamente solo il 3% dei voti al primo turno, mentre all’ex sindaco Poli Bortone sono mancate fra le 20 e le 30 preferenze complessive per vincere al primo turno. Domenica comincia una partita completamente nuova però, nella quale sarà decisiva la capacità dei due candidati di invogliare quanti più leccesi possibili a tornare alle urne.
A margine, per dare un’idea del clima di conflittualità che si respira in città, anche la denuncia del cronista dell’emittente televisiva Tele Rama Sergio Costa, che ha per editore il consigliere regionale di centro destra Paolo Pagliaro, il quale è stato aggredito verbalmente da alcuni sostenitori del sindaco Salvemini durante la sua conferenza stampa, mentre la testata giornalistica Lecce Prima, molto seguita sul territorio provinciale, ha pubblicato una nota per evidenziare di non aver ricevuto gli accrediti per intervenire ad una conferenza di Adriana Poli Bortone.