Ex TCT: a Taranto i sindacati sul piede di guerra per la cessazione indennità per i portuali
Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno sollevato la questione della cessazione dell’Indennità di Mancato Avviamento (Ima) per i portuali, scaduta il 31 marzo. Questo ha lasciato i lavoratori senza sostegno finanziario dal 1° aprile, creando una situazione difficile. I segretari territoriali delle sigle sindacali hanno rivolto la loro preoccupazione ai ministri Salvini e Calderone, ai parlamentari tarantini, al presidente Emiliano, al presidente dell’Autorità di sistema portuale e al sindaco e presidente della Provincia, Melucci, chiedendo un’estensione di almeno un anno dell’Ima.
Le ragioni di questa richiesta sono legate al progetto di costruzione del parco galleggiante dell’eolico off-shore da parte del gruppo Renantis – Blue Float, all’identificazione di due aree demaniali marittime per l’infrastrutturazione portuale per la produzione di piattaforme galleggianti e alle sei iniziative della Zes ionica che investiranno nel territorio. Inoltre, il progetto Vestas per la costruzione della pala eolica più grande al mondo, i lavori di dragaggio in corso e il rilancio dello stabilimento ex Ilva sono fattori che contribuiranno alla creazione di nuovi posti di lavoro.
La firma di un protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e l’Autorità di sistema portuale il 6 marzo scorso prevede l’aggiornamento delle competenze professionali e l’acquisizione di nuove abilità, offrendo la possibilità di reinserimento lavorativo per i 330 ex Tct. Tuttavia, i sindacati sottolineano l’urgenza di agire rapidamente per evitare tensioni sociali a causa della mancanza di reddito dei lavoratori dal 1° aprile 2024.