Tempi biblici per il nuovo ospedale di Maglie-Melpignano
Difficoltà legate all’aumento ingente del preventivo di spesa, rallentano ulteriormente il progetto di costruzione del nuovo ospedale a cavallo dei comuni di Maglie e Melpignano. L’Italia del resto è il Paese nel quale la costruzione di grandi opere è talmente farraginosa da portare, inevitabilmente, al raddoppio delle spese necessarie per la loro edificazione. Ce lo insegnano i grandi eventi sportivi, ce lo insegna la storia di tanti impianti progettati e spesso neppure ultimati, o ultimati decenni dopo, ce lo insegna la stessa questione del Ponte sullo Stretto, di nuovo tornata alla ribalta e sulla cui costruzione, comunque si consideri l’opera, non saremmo disposti a impegnare a cuor leggero neppure pochi centesimi.
Tornando agli ospedali pugliesi, la questione della costruzione di un grande ospedale del sud Salento, che rimpiazzi quelli chiusi a Maglie e Poggiardo e fornisca l’alternativa pubblica al “Panìco” di Tricase, è da tempo all’ordine del giorno, al punto che i costi preventivati sono ascesi dagli iniziali 140 milioni agli attuali 410. Uno sproposito, dovuto essenzialmente all’aumento del costo delle materie prime per le “turbolenze internazionali” e al tempo passato dall’iniziale preventivo, come accade immancabilmente. In Regione e nell’ASL leccese sono attivi tavoli di confronto col Ministero delle Finanze e quello della Salute per capire come fare per contenere i costi.
Oltre all’aumento delle materie prime, c’è una problematica da affrontare di carattere tecnico, rappresentata dal fatto che il complesso ospedaliero (dal disegno futurista, come si può vedere dall’immagine di copertina) progettato su un’area di 12 ettari, interferirebbe con i lavori di ampliamento previsti sulla fatidica e tanto attesa Statale 275, la Maglie-S.Maria di Leuca, proprio nel raccordo con la Maglie-Lecce. Si tratta allora di rimodulare l’opera, dal punto di vista dell’estensione quanto basti per non interferire con la 275, ma soprattutto di concepirla in maniera più snella per contenere i costi di costruzione.
“Operazione di contenimento ancora al vaglio dei tecnici e che potrebbe eseguirsi attraverso una serie di modifiche progettuali, che renderebbero l’ipotesi di sagoma ospedaliera meno complessa, e quindi meno gravosa nella spesa. Consapevoli che l’edilizia sanitaria incida in modo diretto sull’offerta sanitaria e assistenziale, siamo fiduciosi che dal confronto fra Governo e Regione possa arrivare la soluzione per la realizzazione dell’ospedale del sud Salento, ospedale che dovrà essere completato e funzionante per non correre il rischio di ultimare l’opera e lasciarla senza macchinari, come accaduto in altre realtà per mancanza di fondi”. Queste le parole di Stefano Rossi, direttore generale dell’ASL di Lecce.
Per completare il discorso bisogna aggiungere che i 140 milioni del finanziamento iniziale facevano parte di un pacchetto complessivo di 318 milioni stanziati a livello nazionale per la costruzione, oltre che dell’ospedale salentino, di quello nuovo di Andria e per la ristrutturazione dei “Riuniti” di Foggia. Tale importo è in attesa di essere reso effettivamente esigibile essendo scaduti, nello scorso mese di dicembre, i termini di 30 mesi per la richiesta di approvazione. Esso dovrà quindi essere ripresentato e sottoposto ad un nuovo decreto attuativo.
I tempi previsti per la costruzione dell’ospedale si prospettano, in conclusione, biblici.