La satira di Coproville in scena domenica 18 febbraio a Maglie.
Domenica prossima a Maglie, presso il teatro Corte dei Miracoli, a cura del collettivo “Voci libere”, andrà in onda lo spettacolo denominato Coproville, nel quale si costruisce l’immagine di una società distopica, sinistramente simile a certi modelli di controllo sociale e di repressione dei dissenzienti sperimentati nei paesi totalitari o anche nel contesto della pandemia nel periodo 2020-2022
Coproville è un laboratorio di teatro sociale, ideato, scritto, diretto e recitato dagli stessi appartenenti al collettivo. Coproville è una forma di resistenza, una testimonianza di sopravvivenza rispetto a un’emergenza che ha, forse prima ancora che messo in ginocchio l’economia, dilaniato il Paese in fazioni contrapposte, ottenendo forse in questo il suo obiettivo, subdolamente, più ambizioso da conseguire: quello di mettere gli italiani gli uni contro gli altri, per mezzo della paura e dell’irregimentazione di misure tanto cervellotiche quanto contraddittorie ed inutili.
Questa la sintesi della vicenda: una comunità viveva serenamente in armonia, in una non ben nota terra, lontana nel tempo e nello spazio, viene sconvolta da un evento funesto, imposto da una cattiva gestione politica e amministrativa, che costringe gli abitanti della comunità a sottostare ad inusitate forme di controllo da parte delle istituzioni, perfino nella sfera legati ai bisogni fisiologici! Nuove disposizioni, nuove regole, nuovi comportamenti social, sostenuti da una massiva propaganda da parte dei media, che pian piano minano la spensierata convivenza della comunità stessa. Non mancheranno delatori e onesti cittadini che, per resistere, si ritroveranno a condividere quel poco che riescono a procurarsi, cercando di condurre una vita apparentemente normale.
La satira è evidente: chi non ricorda, ad esempio, il clamoroso flop dell’app “Immuni”, che sarebbe servita a segnalare la presenza vicino a noi di portatori del virus e che qualcuno, impeccabilmente, ribattezzò “Infami”? Quale esempio maggiore per dimostrare come questa vicenda sia stata, fin dall’inizio, del tutto deliberatamente, un esperimento volto a mettere le persone le une contro le altre e a far crescere la quota di ipocondriaci? I risultati sono sotto gli occhi di tutti (crescita della fobia sociale, difficoltà relazionali nei giovanissimi, aumento delle sindromi depressive e dell’autoreclusione nell’universo “protetto” dei social) oggetto come sono di accurate analisi socio-psicologiche. Peccato non si assista ad un, collettivo, mea culpa!
Lo spettacolo sarà seguito da un dibattito, aperto al pubblico presente.