Il ritorno di Michele Misseri ad Avetrana: “Più libero dentro il carcere”
Michele Misseri, il contadino 70enne coinvolto nel delitto di Sarah Scazzi, è uscito dal carcere di Lecce questa mattina. La sua prima dichiarazione, rilasciata all’avvocato Latanza, ha sorpreso tutti: “Mi sentivo più libero dentro, fuori mi sento invece incarcerato”.
Il legale ha confermato che Misseri è fisicamente in buona salute ma profondamente provato psicologicamente. “Per il resto dovrà riprendere una vita tra virgolette normale, adesso. Mi ha palesato la volontà di non parlare con nessuno per un po’ di giorni”. Ha aggiunto che dopo essere uscito, Misseri è stato lasciato con una persona di sua conoscenza, ma il suo attuale paradero rimane sconosciuto.
Secondo il legale, oggi Misseri non si sta dirigendo ad Avetrana, nella sua abitazione in via Deledda, dove la giovane Sarah fu tragicamente uccisa. “Sicuramente oggi non andrà, e forse neanche domani”, ha concluso.
Il delitto di Avetrana: Un passato oscuro
Michele Misseri è stato condannato a 8 anni di reclusione per la soppressione del cadavere di Sarah Scazzi. Il contadino 70enne ha finito di scontare la sua pena in anticipo per buona condotta. La tragica vicenda risale al 26 agosto 2010, quando Sarah fu uccisa. La moglie di Michele, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina Misseri furono condannate all’ergastolo per il delitto.
Secondo l’accusa, Misseri avrebbe nascosto il cadavere della nipote, uccisa per gelosia da parte della zia Cosima e della cugina Sabrina, quest’ultima innamorata di Ivano Russo. La gelosia e il rifiuto da parte di Russo avrebbero scatenato l’omicidio, con Sabrina che aveva tentato anche di crearsi un alibi inviando messaggi alla cugina.
Il rilascio di Misseri riapre le ferite di una comunità segnata da un oscuro passato, portando l’attenzione su come questo uomo affronterà il suo ritorno ad Avetrana e il difficile percorso di reinserimento nella società.