Il Natale a Taranto inizia con le pettole: la tradizione culinaria che conquista il cuore della città
Taranto, città dai due mari, si prepara a celebrare il Natale con una festa unica che unisce la magia delle luci, la suggestione della musica e il sapore delle pettole. Il 22 novembre, giorno di Santa Cecilia, le strade di Taranto si animano sin dall’alba con marce musicali e l’irresistibile profumo delle pettole fritte.
La tradizione affonda le radici nella metà dell’Ottocento, quando i complessi bandistici locali decisero di onorare la Santa protettrice della Musica intonando marce per le vie della città.
La festa si tinge di magia quando, nel cuore della notte, la banda musicale attraversa le vie della città eseguendo le pastorali natalizie in onore di Santa Cecilia. I tarantini, affacciati ai balconi, friggono le pettole col baccalà, con zucchero o cannella, distribuendole ai passanti negli androni dei condomini.
Ma cosa sarebbe Santa Cecilia senza le pettole? Il 22 novembre è ribattezzato il “Giorno della Santa Pettola”, un vero e proprio modus vivendi del Natale tarantino. Mamme e nonne, fin dalle prime luci dell’alba, si dedicano alla preparazione delle pettole, che diventano il centro della tavola, spolverate di zucchero o sale, raccolte in coppe di terracotta di Grottaglie. La leggenda delle pettole tarantine narra di una donna che, distratta dal suono delle zampogne, decise di friggere la pasta lievitata, creando così le irresistibili sfere dorate che i tarantini amano gustare durante le festività natalizie.
In questo connubio di tradizione, musica e gastronomia, Taranto celebra il Natale in modo unico e indimenticabile, regalando a residenti e visitatori un’esperienza coinvolgente che unisce il cuore della città al suo patrimonio culturale e culinario.