Taranto/ Contestato Giuseppe Conte
Perché non cacciate A. Mittal e siete glia autori di due decreti Salva- Ilva?
E la domanda che è diventata virale su tutti i social da parte del giornalista tarantino più conosciuto in Italia Luigi Abbate le cui interviste fatte a Vendola, Archinà ed ultimamente a Di Maio riguardo i costi folli del suo staff, sono state riportate da numerosi quotidiani nazionali. La risposta del presidente Giuseppe Conte, come prevedibile, è stata piuttosto sibillina. Ha cercato soprattutto di evadere la domanda come riportiamo fedelmente senza modificare una sola virgola cosa che ha sorpreso i presenti tanto da insospettirli sul prodotto spruzzato sul microfono da un inserviente prima che iniziasse a parlare: “La sua non è una domanda ma una tesi accusatrice per quanto riguarda Mittal, il negoziato e le sorti dello stabilimento.
Oggi è una giornata impegnativa, sto tornando a Roma ci aspetta il DPCR e gli incontri con le Regioni per le misure anti-Covid. Ho trovato anche il tempo per una riunione con tutti le associazioni, con sindacati e con una delegazioni delle famiglie tarantine che hanno a cuore questo problema. Rispetti i colleghi e non noi (pluralis maiestatis). Informeremo sulla stato del negoziato i nostri obiettivi e chiudo l’argomento sull’ex Ilva. Io ritornerò e dedicherò una giornata sull’ex Ilva apposta, come ho sempre fatto. Io sono andato due volte. Voglio chiarire che la nostra posizione, informerò sulla stato del negoziato, noi stiamo lavorando per questo negoziato, abbiamo convolto la parte pubblica c’è un soggetto e destinatario di questo coinvolgimento pubblico che è Invitalia, sta lavorando con A. Mittal per perseguire quegli obiettivi che ci siamo riproposti. Chiudere un polo siderurgico in Italia è un problema di sistema ma noi vogliamo rendere e accelerare la transizione energetica verde. Arrivano i soldi dal Ricovery Found, abbiamo la possibilità di farlo, di preservare occupazione, fermo restando che questo passaggio abbiamo sottoscritto vari progetti e contratti vogliamo quindi offrire un riscatto sociale e d economico a questo territorio sofferente. Alcuni dei progetti vanno in questa direzione, oggi abbiamo posto la prima pietra per la costruzione dell’ospedale San Cataldo, oggi abbiamo inaugurato il corso di laurea in medicina e chirurgia un corso di laurea autonomo, investiremo specializzando una ricerca per l’infortunistica sul lavoro e la loro tutela cercheremo di offrire risposte mirate per questo territorio, parlavo di riqualificazione di questo territorio ho sottoscritto un contratto per recuperare il centro storico, stazione area, stiamo facendo dei progetti ma ne arriveranno altri per creare un aquario che sia il più bello del mediterraneo, vogliamo quindi rilanciare questo territorio e ci ritorneremo”.
Magari rileggendo attentamente la sua risposta qualcosa si potrà anche capire. Ma Conte non finisce di stupire quando parla del prossimo progetto (alla faccia dell’inquinamento e delle morti prodotte dallo stabilimento siderurgico) in un linguaggio usato, quello di Conte, che ha ricordato un ex parlamentare che oggi fa l’opinionista in una trasmissione di ballo il sabato sera:
“Ci piacerebbe portare questo dell’aquario un grande progetto che coniuga attrazione turistica ricerca anche in questo settore e faremo di tutto per realizzarlo in tempi brevi”
Un giornalista serio, prova a fargli una domanda altrettanto seria:
A Palazzo Chigi lei ha ospitato tempo fa Mittal e sono state diffuse fotografie dove gli donava un libro scritto da lei, ma si è mai visto un governo che sottoscrive un impegno nel quale Mittal si impegna a pagare 4miliardi e mezzo a questo Governo ed oggi dovete aprire con i soldi dei cittadini per non sottostare ad A. Mittal? Se mi permette da giornalista è una vergona
“Per quanto riguarda il contratto sottoscritto con Mittal, io mi sono insediato nel così detto “Conte 1”, abbiamo ereditato una procedura di evidenza pubblica, una rara inconclusione, dopo di ché lei ha ricordato quel mio libro che si intitola “Impresa responsabile”. Ho richiamato Mittal ad assumersi le sue responsabilità. Oggi non è pensabile gestire un siderurgico del genere senza avere premura per le ricadute sociali, l’impatto ambientale e sostenibilità. Detto questo le conclusioni li dobbiamo tirare a fine negoziato. La posizione del governo è ferma, se poi non darà i frutti e gli obiettivi che ci siamo predisposti ne trarremo le conseguenze”.
Risichiamo un secondo look down come il primo?
“No escluderei il secondo look down, abbiamo lavorato per prevenire, nel frattempo abbiamo rafforzato le strutture ospedaliere, siamo avanti facciamo molti con i test, con il Ministero della Salute potremmo ridurre la quarantena a 10 giorni, se dovesse risalire prevedo un look down circoscritto ma non siamo più di intervenire in modo generalizzato”
Conte è tornato a Taranto. Soprattutto per inaugurare…. progetti da farsi. Stendiamo un velo pietoso sul resto. Le contestazioni, anche se il Presidente del Consiglio ha evitato la gente, sono state palpabili. Taranto non dimentica, così come la stranezza di arrivare in un aeroporto, quello di Grottaglie, e tenerlo chiuso.