Perrini: “Per Taranto e per l’intera provincia”
“Da Emiliano soltanto disastri e populismo. Mentre noi eravamo in giro per gli ospedali della provincia, Emiliano si collegava da casa sua con i salotti televisivi”
E’ terminata con un grande tripudio, davanti ad un migliaio di sostenitori, la campagna elettorale di Renato Perrini, Consigliere regionale uscente e ricandidato in Fratelli d’Italia. L’ex operaio dell’Ilva, oggi imprenditore e politico acclamato dalla gente, per l’attività svolta soprattutto verso gli ammalati della provincia di Taranto, in particolare a quelli con gravi problematiche. Ancora una volta, nel suo ultimo appuntamento elettorale, ha richiamato l’attenzione su sanità, ambiente e agricoltura. Il consigliere regionale Renato Perrini è stato ricandidato a furor di popolo da Fratelli d’Italia nella coalizione di centrodestra, nell’affollato incontro con i suoi sostenitori, ha preso parte anche Raffaele Fitto, legato a lui da una amicizia personale di vecchia data.
Davanti, come dicevamo, a tantissima gente con mascherine e distanziata, in una masseria della provincia di Taranto e a diversi giornalisti, Perrini in 19’ ha offerto un sostanzioso compendio del suo programma elettorale, frutto di una proficua attività consiliare svolta negli ultimi cinque anni, in opposizione al governo regionale guidato dal presidente uscente Michele Emiliano.
Particolarmente attento al rapporto tra sanità e territorio, ha ribadito: “Da un mese non sto andando più negli ospedali, come invece sono solito fare frequentemente. Chiedo scusa ai pazienti, familiari e operatori sanitari se non mi hanno visto così come ho fatto negli ultimi cinque anni, perché, in questo mese di campagna elettorale, ho scelto di non farmi vedere, per evitare strumentalizzazioni. L’ho fatto fare a chi, invece, non si è mai visto e che, solo oggi, ha capito quali sono i veri problemi. Sono stato sempre nelle strutture ospedaliere della nostra provincia di Taranto, le domeniche, nei giorni di festa, durante la recente emergenza sanitaria per Covid-19. È una passione, la mia, che sto coltivando per la sanità della nostra provincia. Questi anni da consigliere regionale della Puglia sono stati per me una bella esperienza, nella quale ho capito tante cose che prima non sapevo, essendo sempre vissuto e operato, nell’ambiente dell’edilizia. Credo di poter continuare ad essere al servizio di medici, infermieri, operatori sanitari e soprattutto dei pazienti e le loro famiglie. Da Consigliere di opposizione mi sono sempre battuto. Quando sarà eletto Raffaele Fitto, e finalmente in maggioranza sarò ancor più combattivo – con la stessa tenacia – per la riqualificazione della sanità a nella nostra provincia”.
Renato Perrini, entrando nel merito delle questioni inerenti la sanità in Puglia e nel tarantino, ha condannato aspramente gli atteggiamenti populisti che avrebbe assunto Emiliano e il suo entourage nel corso del suo mandato. “Io con Michele Emiliano – racconta Perrini – ho avuto in questi anni un rapporto schietto e diretto, com’è nel mio carattere. Due giorni fa hanno posato la prima pietra dell’ospedale “San Cataldo”, a poco più di una settimana dalle elezioni; vedrete che, appena dopo le elezioni tutto si fermerà di nuovo. Analizziamo la situazione: negli ultimi cinque anni non è partito un solo cantiere nella sanità. Io esco da casa ogni mattina alle sei e mi rendo conto di tutto quello che accade questa provincia”. Oltre le inaugurazioni da campagna elettorale secondo Perrini, il problema di Emiliano non è soltanto il populismo: “Emiliano litiga con tutti. Prima di tutto dovrebbe essere in pace con la sua squadra, il PD, e il centrosinistra. Se fosse d’accordo e questa lo sostenesse, oggi vivremmo in un paese da favola invece, a causa sua, la nostra regione va verso il disastro”.
Populismo, litigi… insomma, stando alle descrizioni del candidato di Fratelli d’Italia, il presidente uscente avrebbe tanto da farsi perdonare. “Parliamo dell’Ilva – ha proseguito Perrini – in merito a cui Emiliano dovrebbe vergognarsi. È stato recentemente all’ospedale “Moscati”, precisamente al sesto piano, nel reparto di oncologia. Ai pazienti, alcuni giovanissimi lì ricoverati e ai parenti impegnati ad accudirli, ha chiesto di affacciarsi alla finestra e indicando loro lo stabilimento dell’ex Ilva ha promesso che avrebbe fatto quel mostro. Quindici giorni dopo, una manifestazione di operari dell’indotto che chiedevano garanzie, invece ha detto che avrebbe mandato a casa la proprietà. Il mese successivo entrando in Ilva, si è seduto con proprietari e amministratori e ha dichiarato che si sentiva famiglia. “Sono arrabbiato – chiosa Perrini – perché, alla luce di questi fatti, noi del centrodestra nemmeno avremmo dovuto far campagna elettorale, considerando i disastri causati da Emiliano. Io, la mia squadra, questa coalizione che sostegno, sappiamo bene quali sono i problemi da affrontare con estrema urgenza. Si promettono posti di lavoro ma mancano i medici e non se ne parla… dove va Emiliano? Insegue il populismo. Dobbiamo invece correttamente informare la popolazione e, grazie anche alla stampa, l’ho fatto giorno dopo giorno”.
Un rapporto con le cittadine e i cittadini, sottolinea il candidato di Fratelli d’Italia, coltivato in modo sano, diretto, senza clamori. “Durante l’emergenza ho visto cose davvero strane. Emiliano e Lopalco erano sempre in televisione. A quest’ultimo, che oggi è candidato con Emiliano, abbiamo pagato 120mila euro e offerto una campagna elettorale gratuita. La sera, durante l’emergenza sanitaria, tornavo a casa dopo, essere stato quattordici o quindici ore in giro per gli ospedali della nostra provincia e trovavo Emiliano ospite di Barbara D’Urso o di Mara Venier, collegato comodamente da casa sua con addosso il maglione della Protezione Civile, a pontificare e a far commuovere il pubblico. Io avevo trascorso la giornata, assieme ad altri colleghi, a cercare dispositivi di protezione per i nostri medici e i nostri infermieri poiché gli ospedali ne erano totalmente sprovvisti. L’epidemia è giunta in Puglia circa venti giorni dopo i primi casi accertati al Nord Italia; nonostante questo vantaggio di tempo, il Governo regionale non è stato in grado di rifornire le strutture ospedaliere del territorio con le necessarie quantità di dispositivi di protezione, al reperimento dei quali – come gruppo di imprenditori della provincia – abbiamo provveduto volontariamente”.
In sostanza, Renato Perrini addebita a Michele Emiliano poca responsabilità e ancor minore lungimiranza nella gestione del governo regionale, non solo per quanto riguarda sanità e ambiente ma anche su agricoltura, argomento che il consigliere regionale uscente ricandidato ha più volte trattato: “Vogliamo parlare di Xylella? Vediamo tutti che cosa sta accadendo nei nostri campi, giorno dopo giorno. Tutto è partito nel 2007, durante il governo regionale di Nichi Vendola che sottovalutò questo fenomeno. Appena un albero si ammalava di Xylella anziché espiantarlo lo “adottava e l’infezione si è propagata. Nel corso degli anni, complice il disinteresse di Emiliano, la Xylella ha marciato da Lecce verso Brindisi e ora è giunta a Monopoli. Di casi come questo, in quindici anni di governo del centrosinistra, ne troviamo a bizzeffe”.
“La soluzione a questo è Raffaele Fitto – ha concluso Perrini – che ha competenza ed esperienza. Un’occasione che noi pugliesi non dobbiamo lasciarci sfuggire, per recuperare quindici anni di disastri e guardare concretamente come risollevarci”.