Quel che vorrei che si sapesse
L’aver nell’animo il rispetto dell’ambiente non è una questione di Sinistra o Destra, è semplicemente una questione che deve interessare la politica in quanto l’ambiente rappresenta la nostra vita, la vita dei cittadini. L’ambiente, nel senso vero del termine, è ciò che ci circonda, è dove viviamo, dove lavoriamo o studiamo, dove i bambini giocano, dove alleviamo gli animali per impiego alimentare, dove coltiviamo e come coltiviamo i nostri ortaggi, dove noi acquisiamo le nostre abitudini di vita. L’ambiente è strettamente vincolato all’economia di un’area geografica, alla cultura che i giovani apprendono, al benessere dei cittadini sul piano economico e soprattutto alla salute dei cittadini. Non esistono malattie che non siano correlate all’ambiente inteso come lavoro, abitudini di vita, alimentazione, e aria che si respira.
Questo è il contesto in cui la politica deve e può agire. Abbiamo assistito da molto tempo alla politica per lobbisti, più spesso di carattere economico, con leggi molto mirate e spesso solo di parvenza di protezione ambientale. Ogni secolo della nostra storia ha lasciato traccia di ciò che ancora oggi definiamo bello creando qualcosa che si integrava con l’ambiente circostante; oggi la protezione ambientale sembra che sia votata al non fare nulla e a non fare gli opportuni distinguo su ciò che abbellisce e ciò che deturpa. Attese disumane per delle risposte sul fare che demotivano e creano un grave danno economico. La politica deve dare le dritte su come orientare l’economia del territorio e giuoca molto a favore dell’ambiente una economia differenziata e non portata esasperatamente verso la mono-economia o la economia del pattume; occorre che la politica orienti e crei il presupposto che la società che lavora sia la più variegata possibile. Questo territorio offre molto, portualità, agricoltura e trasformazione, allevamenti, turismo, artigiani del ripristino del patrimonio storico, il mare. Idee su questi settori e sviluppo nelle varie direzioni della produzione e commercializzazione e se la politica riuscirà in questo vorrà dire che all’inquinamento ambientare si potrà mettere un freno vero, non quanto fino ad ora è stato fittiziamente e falsamente proposto. La riduzione dell’inquinamento e delle prospettive della popolazione passa sicuramente attraverso una politica sana e lungimirante.
Lo stesso ragionamento va fatto per le malattie; le malattie si possono ridurre se una sana politica crea le premesse per un ambiente più sano. Le cose non sono disgiunte. Possiamo ridurre l’incidenza dei tumori in un tempo non lunghissimo se facciamo scelte di economia ambientale ancorata al nostro territorio. Chi è nato in questa terra ha i geni di questa terra e se la terra viene alterata e inquinata quei geni, per le generazioni future, potrebbero dare origini a malattie. Dobbiamo tassativamente invertire la tendenza e tirar fuori l’intelligenza per orientare l’economia nella giusta direzione. Il mio pensiero è la salute prima di tutto ma non come slogan e su questo ogni buona idea che possa essere tradotta in proposta politica, da chiunque venga è ben accetta.
PATRIZIO MAZZA