Patrizio Mazza: “A Taranto agire sull’ambiente per la salute”
Molte malattie sono causate dalla situazione ambientale
Risuona forte l’appello di Patrizio Mazza, oncoematologo primario presso l’ospedale “San Giuseppe Moscati”, sulla questione ambiente a Taranto e l’intera provincia. Mazza, forte della sua precedente esperienza nel Consiglio regionale della Puglia – interrotta a soli due anni dall’elezione, nel 2012, perché chiamato a maggiore impegno medico – analizza la situazione ambientale sul territorio, collegandola necessariamente alla questione della salute pubbliche e alle connesse ricadute nel mondo del lavoro. Mazza, che in Consiglio regionale è stato membro della Commissione Salute e Ambiente, punta il dito contro una mancata politica ambientale; c’è da muoversi prima che sia troppo tardi. Il richiamo alle imminenti elezioni regionali si concretizza con la sua candidatura al Consiglio regionale nella lista “La Puglia di domani” al fianco del candidato presidente Raffaele Fitto. A parlare stavolta è il medico primario.
Dottor Mazza, siamo ormai all’inizio della campagna elettorale, iniziata ufficialmente da una manciata di giorni. Ora si fa sul serio…
Credo si sia sempre fatto sul serio. Si tratta ora di proseguire quello che è sempre stato. Io sono convinto sostenitore che l’ambiente vada salvaguardato perché questo significa salute per le persone. In termini politici richiama la necessità di creare delle condizioni economiche di lavoro che in qualche modo tengano conto del territorio, dell’ambiente e soprattutto cerchino di tutelare in ogni modo possibile la salute dei cittadini.
Noi viviamo in uno dei territori più martoriati d’Italia. L’ambiente con le problematiche legate al territorio sono sempre state tirate in ballo, ma mai che qualcuno abbia fatto qualcosa di serio per esso. Dobbiamo rassegnarci?
Secondo me no. La politica oggi può proporre sul piano economico delle alternative. Si deve assolutamente cercare delle soluzioni reali e non a parole. Non deve prevalere unicamente l’aspetto economico su un territorio che continua ad essere inquinato. Dobbiamo cercare di salvaguardare gli operai, la gente che lavora e che ovviamente trae da queste attività sostentamento per la propria famiglia, ma bisogna tutelare anche la loro salute così come quella delle persone che vivono nel territorio jonico, soprattutto le fasce più deboli ed i bambini. Nei miei reparti ho visto, in tutti questi anni delle immagini di sofferenza e disperazione che mi tornano costantemente e prepotentemente nella mia mente. Sono quelle chi mi motivano a combattere questo stato di cose. Io sostegno da anni che molte malattie provengano dalla situazione ambientale del territorio. Vorrei che nei prossimi cinque anni di governo regionale si ponessero le basi per cambiare molte cose in termini di prospettive economiche per i nostri figli, per i giovani che oggi sono alla ricerca di un lavoro e al sostentamento per le famiglie che andranno a formarsi in futuro. Quindi pensare che la Puglia di domani sia migliore di quella di oggi per è un imperativo categorico che presuppone una riduzione delle malattie attuali; questo significa pensare delle realtà di economia alternative.
Guardiamo in questo inizio di campagna elettorale nelle varie liste… sembrerebbe che ci sia una rassegnazione da parte degli ambientalisti a questo stato di cose. Che cosa ne pensa?
Gli ambientalisti hanno il massimo rispetto da parte mia, perché sono stati attivi nell’evidenziare il problema. Adesso devono fare un salto di qualità che consiste nell’agire per risolvere il problema. Non si può continuare a sollevare il problema ma si deve proporre qualcosa che il problema lo risolva. In Puglia abbiamo un territorio ricco di variegate situazioni che sono legate in qualche modo al mare, al turismo, all’agricoltura. L’agricoltura, ad esempio, ha un potenzialità di trentamila occupati e potrebbe andare oltre, consolidando l’industria di trasformazione e commercio, della valorizzazione dei prodotti agricoli. La nostra regione non è adeguatamente sponsorizzata per i prodotti che riesce a proporre e questo lo si vede quando si va fuori. Vediamo più la pubblicità che riguardano prodotti di altre regioni che non della Puglia, pur essendo di una maggiore qualità. Noi vogliamo che questo avvenga, che ci si proietti in un futuro non tanto lontano, proponendo quello che c’è di meglio provenendo da questa regione.
Dottor Mazza: ambiente, salute, lavoro, industria, sono quattro punti di vista…
Io direi che sono due facce di una medaglia: da un lato c’è la salute, dall’altra il lavoro. Le cose sono strettamente collegate, perché quando noi pensiamo alle malattie – e io purtroppo le vedo tutti i giorni – c’è sempre un collegamento con il lavoro e aggiungo anche gli aspetti alimentari che oggi subiscono un influsso negativo per il fatto che molti prodotti vengono da zone non controllate. Dobbiamo ritornare a ciò che è nostro, quello che è in essenza la Puglia, quello che era la nostra ragione d’essere, una regione votata al sostentamento alimentare… tanto da essere chiamata granaio d’Italia tanti anni fa. Intendo sostenere che la Puglia produce prodotti di interesse per il mercato: pensiamo al settore lattiero caseario, pensiamo al settore ortofrutticolo, pensiamo a quello che sono gli agrumi pugliesi… io penso che tutto questo possa inserirsi in un contesto economico molto più ricco di quello che attualmente produce. Deve essere inoltre portato a un livello di competitività tale da far “invidiare” e acquistare in qualunque mercato vengano proposti. La Regione deve promuovere, promuovere e promuovere i prodotti pugliesi.