Taranto – Caduta gru, Di Maio convoca i sindacati. Sciopero sospeso
TARANTO – E’ ancora disperso Cosimo Massaro, l’operaio vittima del terribile incidente avvenuto mercoledì 10 luglio, al quarto sporgente del porto di Taranto, mentre si trovava nella cabina della gru, caduta in mare.
A parlare del tragico incidente è un collega di Cosimo, che ha raccontato gli attimi precedenti il crollo: “Abbiamo seguito tutta la procedura per salvare le persone che erano sulle macchine. Gli altri sono stati avvisati, sono andati alla passerella dove c’è la scala e sono scesi e si sono salvati tutti, lui ha avuto l’anomalia che la cabina si è bloccata e via radio ripeteva che la cabina era bloccata. Se la cabina non cammina c’è la scaletta di emergenza che lui ha fatto, ma a quanto pare ha ceduto tutto”.
La procura di Taranto ha disposto il sequestro dell’area e aperto un fascicolo d’inchiesta sull’accaduto, la Capitaneria di Porto-Guardia costiera ha spiegato le risultanze dei primi accertamenti: “La forte tempesta abbattutasi ha provocato un cedimento a catena di tre gru posizionate sulla banchina su una delle quali si trovava il gruista disperso, caduta nello specchio acqueo antistante la banchina stessa.”
Un’altra morte sul lavoro, così’ come accadde – con la stessa dinamica – nel 2012, all’operaio Francesco Zaccaria, di 29 anni, che precipitò con la gru in mare e fu ritrovato in mare, a 30 metri di profondità, dopo diversi giorni di ricerche. Ricerche che proseguono senza sosta per ritrovare il corpo dell’operaio 31enne, coadiuvati dal personale dei sommozzatori di Bari.
Mentre Di Maio ha convocato lunedì un incontro urgente al MISE con i vertici aziendali e i sindacati: “In queste ore tutti gli operai dell’ex-Ilva di Taranto hanno deciso di proclamare uno sciopero, incrociando le braccia. Uno sciopero legittimo” – aggiunge il ministro Di Maio – “ che ovviamente sostiene le ragioni degli oltre 10.000 padri e madri di famiglia che lavorano e chiedono più sicurezza in quello stabilimento, che è grande tre volte la città di Taranto. Per effetto di questo sciopero i forni della fabbrica rischiano di spegnersi in modo irreversibile. Ho deciso subito di convocare al ministero dello Sviluppo economico i sindacati dei lavoratori e il gestore dell’impianto per trovare una soluzione. La convocazione è per lunedì mattina. Un grande abbraccio alla famiglia di Cosimo.”
Uno sciopero ad oltranza – sospeso dalla tarda serata di ieri da Fim, Fiom e Uilm, che in una nota hanno spiegato le ragioni della sospensione: “L’incontro ministeriale deve essere l’inizio di un percorso, necessario a produrre delle scelte radicali e di cambiamento sui temi importanti quali la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini” – che ha messo a rischio il funzionamento di Afo1, tanto da indurre ArcelorMittal a diramare una nota in cui annuncia un rallentamento della produzione su Afo1 e chiedendo collaborazione per evitare il fermo dell’altoforno: “ArcelorMittal Italia informa che, a seguito del tragico incidente di ieri sera, ha immediatamente avviato un rallentamento della produzione a Taranto con l’obiettivo di mettere in sicurezza lo stabilimento nel pieno rispetto delle normative ambientali. È fondamentale che in questo momento tutti lavoriamo in modo efficace e collaborativo: serve massima condivisione tra l’azienda, i sindacati e gli stessi lavoratori per evitare la fermata di Afo1, che è l’unico Altoforno ancora in marcia e per garantire condizioni di massima sicurezza all’interno di tutti gli impianti.”
Ieri, in mattinata, le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL hanno poi incontrato il Prefetto, Antonella Bellomo, per discutere il tema della sicurezza nello stabilimento siderurgico.
A dar voce al dolore della comunità, l’arcivescovo Santoro che ha parlato ai fedeli esprimendo perplessità sull’accaduto: “Come è stato possibile che Mimmo Massaro fosse sulla gru nonostante le condizioni meteo? Com’è stato possibile che la gru non reggesse l’impatto di un fenomeno che, in condizioni simili si era già verificato e questi eventi atmosferici sano sempre più frequenti anche da noi: tutti ciò è inaccettabile!
Chiedo sia fatta piena luce sulle responsabilità, c’è bisogno di giustizia!
Mi unisco al cordoglio della città, dei colleghi, della famiglia di Mimmo: preghiamo per lui e per noi, perché il Signore ci dia la forza e ci sostenga in un momento così doloroso.”