Taranto – ArcelorMittal, Usb denuncia ritorsione dell’azienda su delegato e presenza di amianto in ACC2
TARANTO – ” I delegati del sindacato USB oggi si sono recati in area Acciaieria2, tra campata 1 e 2 in zona fossa, presso il bruciatore nr3 del reparto TRS2, dove hanno riscontrato la presenza di pannelli di amianto in stato non integro con fibre volatili. Solo grazie alla segnalazione dei nostri delegati i responsabili delle aree sono stati informati circa il grave rischio per gli operatori che operano in quella zona: sia dipendenti AM che delle ditte in appalto. Così come previsto dalla legge non era stata segnalata la presenza di amianto in quel luogo e quindi non sono scattate le procedure previste: evacuazione e messa in sicurezza dei luoghi.
“Vengono ignorate le più elementari norme di sicurezza. ArcelorMittal – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – non tutela i propri dipendenti relegandoli ad essere un pezzo trascurabile e sacrificabile dell’ingranaggio della produzione di ArcelorMittal a cui manca totalmente il rapporto con il lavoratore all’insegna della tutela della salute e dell’ambiente”.
L’Usb Taranto ha inoltre accusato l’azienda di fare “ritorsioni” – con richiami disciplinari – a delegati dell’USB, a seguito di alcune denunce relative alle norme di sicurezza nel luogo di lavoro: ” ArcelorMittal come i Riva ma forse anche peggio. Grave quanto accade in fabbrica: così come già si percepiva dal comportamento dei gestori dello stabilimento in questi mesi, e cioè il contrasto con ogni mezzo all’organizzazione sindacale USB, l’azienda notifica un rapporto disciplinare ad un nostro delegato semplicemente perché è infastidita dai numerosi interventi di denuncia nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro, così come documentiamo con le foto in allegato.Alessandro Damone, RSU ed RLS dell’USB è un lavoratore che ha denunciato, solo nell’ultimo mese, decine di gravi situazioni che mettono a rischio la salute dei lavoratori: ad esempio la presenza di amianto nei reparti CCO2, 3 e 4. Denunce che hanno dimostrato come l’azienda non era al corrente dei siti in cui le pericolose fibre erano volatili nei reparti frequentati dai lavoratori e ne veniva a conoscenza solo grazie alle nostre denunce. Le persone che firmano queste contestazioni erano gli stessi attori dei periodi di terrore nella gestione Riva e oggi sono le stesse squallide figure aziendali che con le loro azioni, con la loro negligenza, hanno sulla coscienza gli effetti negativi sulla salute di centinaia di cittadini e lavoratori. Nella mattinata di ieri, a riprova dell’atteggiamento ostativo di ArcelorMittal nei confronti del nostro lavoro ad esclusiva tutela del lavoratore, abbiamo provando a contattare i responsabili dell’ufficio del personale per segnalare le gravi anomalie ambientali e di sicurezza che si presentano nelle aree delle acciaierie. Mentre riceviamo contestazioni disciplinari i nostri delegati denunciano quanto si evince da ciò che documentiamo: stoccaggio improprio di rifiuti e materiali da risulta, fusti di olio esausto abbandonati con versamenti sul terreno in aree cimitero di carpenterie abbandonate. Tutti materiali potenzialmente dannosi per l’ambiente e per la salute posti all’interno delle aree dei reparti in stato di totale abbandono e senza classificazione ed identificazione.
ArcelorMittal annuncia disponibilità al dialogo ma usa lo strumento del rapporto disciplinare per ostacolare il lavoro dell’USB che ha portato l’azienda in Tribunale sino a farla condannare dal Giudice del Lavoro per comportamento antisindacale. Tutto ciò richiama il passato e gli schemi della famiglia Riva, con la differenza che loro non nascondevano la loro politica dietro azioni di così basso profilo etico.
“Per quanto ci riguarda – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – possiamo solo dire che di fronte a queste azioni attueremo una dura battaglia nei confronti di una azienda rappresentata da personaggi oscuri che hanno attuato politiche che calpestano ancora oggi i diritti dei lavoratori così come sin dai tempi dei Riva ed ora continuano a metterle in atto indossando le vesti di ArcelorMittal”.