Taranto – Dopo l’incontro con i sindacati il sindaco chiede il riavvio del negoziato al ministro Di Maio
TARANTO – Nella giornata di ieri i commissari dell’Ilva – Enrico Laghi, Piero Gnudi e Corrado Carrubba – hanno posticipato alla data del 15 settembre le decisioni sul futuro dello stabilimento Ilva di Taranto. Nel documento dei commissari, di cui Di Maio, Ministro del Lavoro e vicepremier, ha preso atto, si sono avvalsi della facoltà prevista da contratto di aggiudicazione, di prorogare ogni confronto a settembre. Intanto, i sindacati hanno incontrato nella giornata di ieri il sindaco, Rinaldo Melucci, che ha voluto indirizzare al Ministro di Maio alcune considerazioni, che riportiamo di seguito, integralmente:
“Egregio Ministro,
ho appreso nella tarda serata di ieri della decisione del Governo, su istanza del collegio commissariale del Gruppo Ilva, di avvalersi della proroga prevista dal contratto di aggiudicazione dei compendi aziendali. Con la presente, sentite le parti sociali a livello locale proprio nella giornata del 26 giugno, al fine di scongiurare possibili mobilitazioni, ovvero trasmettere segnali equivoci a cittadini ed investitori, sono allora a sollecitare in tempi rapidi la riconvocazione presso il Mise del tavolo finalizzato al negoziato occupazionale. Tutto quanto sopra, indipendentemente dalla discrezione che il Suo dicastero vorrà conservare al termine dell’analisi del corposo dossier Ilva.
Circa la durata della predetta proroga, sono a richiederLe poi precisazioni sullo stato dei conti dell’azienda, che come di certo rammenterà influisce pesantemente anche sulle sorti di un vasto e già provato indotto locale.
Infine, con l’intento di sostenere l’azione del Governo in questa fase difficoltosa, mantenendo sovraordinata la vicenda ambientale e sanitaria alla mera trattativa industriale, sono a rappresentarLe che il Comune di Taranto ha fornito disponibilità alle organizzazioni sindacali ad allargare e meglio articolare il protocollo di intesa sottopostoLe nel nostro incontro dello scorso 18 giugno.
Ringraziando sin d’ora del cortese riscontro.”